L’ex presidente del consiglio Saro Pergolizzi non ci sta. E annuncia che si rivolgerà al Consiglio di giustizia amministrativa per ottenere giustizia dopo che il Tar di Catania ha sospeso il giudizio sul reintegro del consiglio e l’annullamento della procedura di dissesto. «Sbaglia chi liquida tutta la vicenda ad una mera questioni di poltrone – sbotta Pergolizzi – ormai è diventata una questione di orgoglio e di giustizia. Trovo assurdo che il tribunale quando ci doveva fare decadere era competente, quando qualche settimana fa si è espresso su una vicenda simile relativa al comune di Scaletta Zanclea lo era pure, e ora, improvvisamente ha dubbi sulla giurisdizione e se ne lava le mani. Ormai andremo avanti al Cga».

Al centro Saro Pergolizzi

Con la pubblicazione della sentenza sul sito del Tar (anticipata da Oggi Milazzo) si sono avuti i dettagli. Il Tar di Catania (presidente Ferlisi, componenti Guzzardi e Cumin) pronunciandosi sul ricorso presentato dai consiglieri Rosario Pergolizzi, Antonio Francesco Cusumano, Franco Scicolone, Antonio Capone, Rosaria De Luca, Santo Napoli, Roberto Mellina, Damiano Maisano, Giuseppe Doddo e Orazio Saraò, rappresentati dall’avv. Marcello Scurria contro il prefetto di Messina, il Ministero dell’Interno, la Regione Sicilia, la Corte dei Conti e nei confronti della dottoressa Margherita Catalano, commissario ad acta che ha approvato la delibera di dissesto ha sospeso il giudizio “ai sensi dell’art. 367 c.p.c. e 79 c.p.a”, ha dichiarato “il non luogo a procedere sull’istanza cautelare di cui ai ricorsi per motivi aggiunti in epigrafe indicati”. Nel corpo dell’ordinanza il Tribunale amministrativo regionale – sezione Terza – ritiene che “la contestata giurisdizione del Giudice amministrativo non appare manifestamente infondata, tenuto conto peraltro di quanto ritenuto da questa Sezione con sentenza definitiva concernente la dichiarazione di dissesto del Comune di Ispica, confermata dalla Corte dei Conti” e richiama quanto previsto dall’art. 10 comma 2 c.p.a. “che in ipotesi di sospensione del giudizio per pendenza del regolamento preventivo di giurisdizione, non consente al giudice amministrativo di disporre misure cautelari quando – come nella specie – ritenga insussistente la propria giurisdizione”. Nel ricorso il Comune di Milazzo è stato assistito dall’avv. Fulvio Cintioli. «Prendiamo atto come sempre della decisione dei giudici amministrativi – ha commentato l’amministrazione Pino in un comunicato – e proseguiamo nel percorso virtuoso che coraggiosamente abbiamo intrapreso in questi ultimi anni, consapevoli dei risultati positivi già registrati nell’esclusivo interesse della comunità non ultimo quello di aver saldato tutte le spettanze dei fornitori e dei creditori sino alla data del 15 ottobre 2013. A ciò si aggiunge il fatto che questa Amministrazione ha proprio in queste ore pagato anche le spettanze a circa 300 imprese per crediti che le aziende vantavano sin dal 2007 per pagamenti a destinazione vincolata e che precedentemente non erano stati onorati rivitalizzando così un’economia che negli ultimi anni era anche per questo asfittica».