VIDEO. Lo slogan potrebbe essere: “Salvate il soldato Marano”. A lanciare l’appello è stato l’ex deputato di Futuro e Libertà Fabio Granata, oggi uno dei fondatori del nuovo partito ambientalista, Green Italia. Ieri sera si è tenuto in Piano Baele il comizio dei Verdi ecologisti capeggiati da Peppe Marano, vice responsabile regionale. Sul palco, davanti a 150 persone, anche Granata che ha denunciato l’isolamento a cui Marano rischia di essere sottoposto per le sue “coraggiose battaglie ambientaliste”. Silvia Giglione, responsabile dei Verdi della Valle del Mela, invece, si è rivolta alle “mamme vulcaniche”, invitandole a scendere in piazza per difendere la salute dei figli. Ad aprire gli interventi moderati dal giornalista Gianluca Rossellini, Paolo Guarnacci, docente universitario, ha puntato sull’esigenza di riscoprire agricoltura e qualità della vita.

peppe Marano e fabio Granata

I riflettori erano puntati, però, su Marano. Se prima era lui a minacciare di andare in procura, ora sono le industrie e il sindaco Carmelo Pino (per un volantino ritenuto diffamante) a passare alla carta bollata. Sia la ram che il sindaco lo avrebbero querelato (si parla di un risarcimento di 200 mila euro per la Raffineria a causa di interventi ritenuti diffamatori sul profilo facebook). “Abbiamo detto la verità pagando il caro prezzo delle accuse di allarmismo che ci sono state rivolte e sotto la minaccia di querele delle quali leggo sui siti ma che non ho ancora ricevuto”, ha tuonato. Marano, che ha annunciato un incontro al Paladiana, previsto sabato 26 Ottobre, durante il quale i comitati cittadini si incontreranno con dei legali per avviare azioni di risarcimento dovute al rischio sanitario – accusa la politica locale di  relegare le tamatiche ambientali ai margini dell’attività e li invita ad interessarsi a “questioni come la metilazione del DNA dei bambini, risultante dai livelli di metalli pesanti rinvenuti nelle loro urine, allarme lanciato dai Verdi e taciuto irresponsabilmente dagli altri partiti”. Marano è parso più cauto, ha sottolineato che “il partito non richiede la chiusura ma la messa a norma degli impianti, trasparenza circa l’attivazione del terzo impianto e il rapporto di sicurezza per tutte le strutture industriali. GUARDA I VIDEO DEL COMIZIO: