Entro la primavera all’interno del castello di Milazzo apriranno le prime attività commerciali: un ristorante e due bar. Successivamente dovrebbe toccare a una libreria e negozio di souvenir. L’investimento per i punti ristoro sarà di 250 mila euro. In queste ore le 27 attività che orbitano attorno al monumento, riunite nel consorzio “Centro commerciale naturale Borgo Antico e dintorni”, stanno lavorando per creare una società che dovrebbe firmare un protocollo con il Comune. L’amministrazione Pino, infatti, vorrebbe evitare di affidare la gestione delle attività a “stranieri”, coinvolgendo gli imprenditori del Borgo riuniti nel consorzio riconosciuto dalla Regione e, dunque, titolato a dialogare con il municipio. Il progetto di rilancio del monumento simbolo della città, però, è più ambizioso. Lo si vuole far diventare una delle industrie (culturali) più importanti del comprensorio.

Il test del 2012 è stato superato ampiamente. Grazie al lavoro svolto dagli albergatori e all’inaugurazione del castello che ha ospitato decine di iniziative (a costo zero) questa estate Milazzo ha registrato un +30% di presenze. I turisti non solo sono venuti grazie al lavoro svolto dagli operatori riuniti nel Consorzio Turistico Milazzo, ma hanno portato con se una bella immagine della città grazie al mare e alla cittadella fortificata che la sera si animava. Ora l’ambizioso progetto dell’amministrazione comunale, che vede in prima fila l’assessore Dario Russo, però, passa alla fase successiva: il Castello, il più grande di Sicilia che si estende in oltre sette ettari di superficie, deve creare reddito. «Molti di noi sono interessati alla gestione dei punti ristoro – ammette Salvatore Maio alla guida del “Centro commerciale naturale Borgo Antico” – ovviamente occorre un percorso di chiarificazione tra comune e consorzio per capire i rispettivi ruoli e definire meglio i paletti». Il progetto approvato dalla Soprintendenza di Messina prevede l’apertura di un ristorante con annesso bar in un edificio già predisposto prima dell’ingresso del mastio. Si tratta di circa 500 metri quadrati (pian terreno più terrazza). L’altro, un caffè letterario, nascerà all’interno del Convento delle Benedettine, luogo che ospita mostre e convegni. I paletti posti dall’assessore Russo sono legati principalmente al rispetto di un disciplinare redatto con la collaborazione di slow food che prevede l’utilizzo di prodotti grastronomici locali. «E’ logico che anche noi porremo paletti – replica Maio – a cominciare dall’affitto dei locali che dovrà essere continuativo, almeno 6 anni rinnovabili altri 6. Non tutte le 27 attività aderiranno all’impresa, dunque l’investimento di 250 mila euro sarà “pesante” per chi deciderà di fare la scommessa e servono certezze». Maio non pensa che la concorrenza dei locali possa nuocere a quelli esterni. «Il consorzio ha la funzione di valorizzazione il territorio. Quindi se non c’è un ritorno economico diretto c’è quello di immagine. Ci sarà un maggiore flusso di persone e dunque di clienti. Poi alcuni soci potrebbero diventare fornitori di questi punti ristoro. Stiamo parlando, comunque di un ristorante – bar, contro sedici che operano fuori dalle mura».