Anche Ciclopica, la nuova associazione culturale costituita nelle settimane scorse, prende posizione sul tunnel che dovrebbe collegare l’asse viario al porto. Dopo il Pd e il Movimento 5 Stelle, Ciclopica, nella nota a firma della portavoce Angelica Furnari, esprime contrarietà all’opera. Ecco la nota integrale: “Negli ultimi giorni nella nostra città si è acceso un minimo dibattito in merito alla questione porto – scrive Furnari – A parte l’idea del tunnel, il cui solo studio di (in)fattibilità costituirà un enorme spreco di denaro, a nostro avviso è fondamentale che, una volta per tutte, si definisca ciò che si vuole fare del porto di Milazzo. Non è possibile parlare di porto commerciale, crocieristico, turistico, di servizio alle isole Eolie, in un bacino che è apparentemente grande ma che non potrebbe supportare tutte queste attività. Ad oggi non vi è un supporto viario e logistico alle spalle”.

Alcuni esponenti di ciclopica

“Tranne che non si voglia definitivamente invadere Milazzo con centinaia di tir – continua –  Se questo dovesse essere il progetto, che si comunicasse chiaramente.Spostare il traffico gommato a Milazzo significa, in barba a tutti i tunnel e bretelle stradali che si vogliono fare, avere parte della città invasa definitivamente dai tir e non solo, ma soprattutto eliminare definitivamente la speranza di uno sviluppo turistico a favore di uno esclusivamente industriale.Le piccole navi da crociera che arrivano nel porto di Milazzo, che per farle attraccare bisogna spostare rimorchiatori, pescherecci e pilotine, non fanno parte di una programmazione, ma attraccano principalmente per un problema di traffico nel porto di Messina.Non vorremmo che vi sia solo l’interesse da parte di imprenditori del capoluogo, visti anche i continui problemi del porto di Tremestieri, di riservare a Messina il traffico crocieristico e destinare a Milazzo tutto il traffico gommato. Ciò sembrerebbe inoltre in regime di monopolio, dato che alcune rotte commerciali vengono bocciate (Gaeta) senza reali elementi negativi ma perdendo posti di lavoro, mentre altre sembrano invece gradite.In merito all’Autorità Portuale, che incassa soldi anche dal porto di Milazzo, abbiamo appreso dalla stampa che vi è un attivo di quasi 50 milioni di euro che vorrebbero destinare alla viabilità di Messina e alla realizzazione del porto crocieristico nel capoluogo. Per Milazzo nessun investimento serio: l’esempio più evidente è che da decenni si parla del dragaggio del porto, ma nessuno è intervenuto. Probabilmente è più conveniente per la città di Milazzo, che si esca dall’Autorità Portuale, gestendo in loco una risorsa importante come il porto.E’ il caso di pensare che l’amministrazione o le forze politiche debbano avviare una forma referendaria o di consultazione su questo scottante tema. Riteniamo che una volta per tutte la cittadinanza debba essere informata sui progetti del porto che sarà. milazzesi devono dire la loro su quella che può essere considerata una risorsa fondamentale per lo sviluppo della città senza più subire le scelte forestiere senza beneficio”.