Si complica ancora di più l’iter del dissesto al comune di Milazzo. Ieri il tar di Palermo ha accolto la richiesta del sindaco di Cefalù di sospendere la procedura di dissesto avviata con la deliberazione della Corte dei Conti. Procedura che ha già portato il prefetto del capoluogo, lo scorso 14 gennaio, ad inviare una nota a tutti i 20 consiglieri comunali per deliberare il default dell’ente. In caso contrario sarebbe scattata la nomina di un commissario ad acta e il conseguente scioglimento del Consiglio. Una situazione che ricalca quella del comune di Milazzo che potrebbe portare, se confermato, all’annullamento del dissesto votato dal commissario Margherita Catalano.

Il commissario Margherita catalano

Adesso la decisione del Tar, a cui si è rivolto il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, sospende tutto questo sino al 14 febbraio data in cui il Tribunale amministrativo si pronuncerà nel merito. Lapunzina aveva chiesto alla Corte, che aveva ritenuto le misure correttive presentate dal Municipio insufficienti a riequilibrare i bilanci e rientrare di 12 milioni di euro di debiti, di accedere al “salva Comuni”. «I colleghio di Cefalù già avevano avuto una diffida dal prefetto per votare l’atto entro 20 giorni – dice Mellina – dunque una situazione simile alla nostra che lascia ben sperare per il nostro ricorso. Mi sembra difficile che il Tar di Catania possa prenderà una decisione difforme da quella di Palermo». I consiglieri hanno fatto ricorso alla nomina del commissario ad acta prefettizio che ha votato il dissesto al posto dell’organo consiliare su indicazione della Corte dei conti.