L’amministrazione Pino interviene nella polemica sulla liquidazione delle indenità. Dopo le critiche mosse in consiglio comunale dove si sta discutendo sul dissesto comunale, e le dichiarazioni dell’ex assessore comunale Maurizio Capone, l’esecutivo Pino mette in chiaro la propria posizione. Lanciando qualche frecciatina al presidente del consiglio Saro Pergolizzi.

«Nessun pagamento è stato effettuato a seguito della determina di liquidazione sulle indennità da corrispondere ai signori assessori e revisori dei conti – si legge nel comunicato stampa – La determina di liquidazione è atto dovuto dagli uffici per rispettare le vigenti disposizioni in materia e per evitare, come avvenuto spesso in passato, di occultare alla chiusura dell’anno debiti che l’Ente ha comunque accumulato. Meraviglia che a dare risalto di un atto assolutamente normale sia stato il presidente del consiglio comunale di Milazzo, Dottor Rosario Pergolizzi, in seduta di aula consiliare, visto e considerato che quella che lo stesso ha indicato come l’ultima sorpresa di questa amministrazione, era stata preceduta da ben un mese da quella che, a questo punto, va considerata come la penultima sorpresa. Vale a dire, la determina di liquidazione delle spettanze per indennità al Signor Presidente del Consiglio. Probabilmente all’attento Presidente la penultima sorpresa sarà sfuggita ed è per questo motivo che non ne ha dato lettura in aula consiliare. Una situazione sulla quale le testate giornalistiche si sono lanciate in facili commenti di un’Amministrazione dissennata che, mentre tenta di dichiarare il dissesto, dall’altra pensa a pagare i propri assessori e non i fornitori. A parte il fatto che questa amministrazione ha pagato nel corso dei 2 anni e mezzo di amministrazione esattamente tre anni di mandati di pagamento giacenti negli uffici. Certamente scandaloso, per chi ci ha preceduto, è stato liquidare le spettanze di tutti gli assessori, i consiglieri comunali ed i revisori dei conti fino al penultimo trimestre del 2009 mentre i fornitori del Comune erano in attesa dal lontano 2006 di essere pagati. Ma probabilmente il Presidente del Consiglio e qualche altro politico dell’epoca non se ne erano accorti”.