Il partito Democratico conquista la giunta comunale di Milazzo. Quasi tutti i componenti nel giro degli ultimi mesi si sono avvicinati al partito di Bersani. A cominciare dal sindaco Carmelo Pino, in passato bandiera di Forza Italia ed esponente del Pdl. Un avvicinamento al gruppo che fa capo all’onorevole Francantonio Genovese che vedrebbe non solo Pino, ma anche l’assessore Pippo Midili, ufficialmente rappresentante di Sicilia Vera, il quale nel corso della recente campagna elettorale è salito sul palco per presentare il suo leader, Cateno De Luca, che correva per la presidenza della Regione. A far parte ormai nell’organico del Pd pure Massimo D’Amore (ha sostenuto Ciccino Calanna) che porta in dote i principi autonomisti che caratterizzavano l’Mpa.Quello di D’amore,comunque, è un percorso diverso,da quello del sindaco. In aula consiliare ad essere folgorato sulla strada di Genovese anche Santi Sarò, ex Autonomista si base. Incerta la posizione di Massimo Bagli, ex Mpa.

Carmelo Pino, Cateno De Luca e Giovanni Formica

Rimane al suo posto l’assessore Stefania Scolaro democratica dela prima ora. Pino e il suo gruppo (compreso Midili e l’assessore Santi Romagnolo) avrebbe fatto votare Franco Rinaldi, il deputato uscente, cognato dell’onorevole Francantonio Genovese risultato il più votato dell’isola con oltre 18 mila preferenze. Ufficialmente anche la presidente Stefania Scolaro ha votato Rinaldi che non ha vacillato nonostante la stima politica nei confronti del collega dirigente Bartolo Speranza schierato con la lista “Crocetta Presidente”. Situazione che rischia di rivoluzionare l’assetto politico, visto che in aula buona parte di esponenti del Pd, sotto la sigla Dem (Democratici Milazzesi), sono all’opposizione capeggiati da Franco Scicolone e hanno come leader Giovanni Formica, avversario nella corsa alla sindacatura di Pino, e Ciccio Italiano, consigliere provinciale e padre spirituale del gruppo (hanno sostenuto Filippo Panarello). «E’ vero ho fatto votare Rinaldi – ammette Carmelo Pino – la mia coalizione guarda da sempre al centro sinistra e il Pd mi ha sostenuto sin dalla prima ora. Una situazione che però non cambia nulla dal punto di vista politico, visto che non ho intenzione per il momento, di prendere tessere». Il rapporto tra Pino e l’onorevole Francantonio Genovese è di lungo corso. Addirittura prima del voto amministrativo si ipotizzava una candidatura dell’attuale sindaco proprio come esponente ufficiale del Pd. Ipotesi che aveva fatto andare su tutte le furie i rappresentanti locali. «Non credo possibile che Pino e Midili aderiscano al PD – sostiene Giovanni Formica – . Midili qualche settimana fa era sul palco di Cateno De Luca, il candidato di Forza Nuova alla presidenza della regione e Pino è chiaramente un uomo di destra. Ce lo dice il modo in cui amministra, chiuso nel palazzo, senza confrontarsi con nessuno e ce lo dice il fatto che il programma con il quale il Pd si presentò alle elezioni del 2010 non è stato in nessuna parte abbracciato dal sindaco che, anzi, si è mosso in direzione opposta, aumentando le tasse e tagliando i servizi a tutto danno dei più bisognosi; manifestando evidente disinteresse per la questione ambientale, perseguendo la via del dissesto senza trasparenza sui conti. Sono sicuro – conclude – che si tratta di una boutade post elettorale o al più di un tentativo maldestro di correre in soccorso del vincitore per convenienza. In ogni caso il popolo democratico non lo riconoscerebbe mai come uomo di centrosinistra».