Si cerca di ritrovare la serenità all’interno del “Nuovo circolo del tennis e della vela” di Milazzo, il più antico e blasonato della città, che riunisce professionisti e notabili. Ma nonostante i sapienti tentativi di mediazione la strada sembra in salita. Come riporta il settimanale Centonove (attualmente in edicola con un un ampio e dettagliato servizio) il circolo di via Crispi, i cui prestigiosi locali si affacciano sul lungomare Garibaldi, rimane diviso in due. A pesare un pregresso di denunce, procedimenti disciplinari, costosi arbitrati, dimissioni. A fare un passo indietro è stato l’architetto Alberto Bonaccorsi, che si è dimesso da presidente per lasciare il posto a Saro Marano, papà del consigliere Peppe. Bonaccorsi, però, rimane nel nuovo direttivo composto anche dagli avvocati Fabrizio Formica e Giorgio Leotti.

 

Una regata del Nuovo circolo tennis e vela

La vicenda parte dalla sanzione disciplinare decisa dal Collegio dei probiviri presieduto da Paolo Callarame, che a gennaio ha sospeso i soci Salvatore De Pasquale, Giuseppe De Gaetano, Nunzio Alfino Sicilia, Antonino Ragusi, Giuseppe Miroddi, Paolo Cutelli, Angelo Micari, Stefano Caminiti, Umberto Bongiovanni, per ben otto mesi. Pena “simbolica” per i soci Mario Ragusi, Franco Formica e Antonino Di Bella: solo 15 giorni (hanno fatto un passo indietro modificando la propria posizione). Tutti sono stati accusati di avere firmato un esposto indirizzato al Comune di Milazzo, alla Polizia municipale e alla Procura di Barcellona, in cui si ipotizzavano abusi edilizi nei locali del circolo, occupati ininterrottamente dal 1962, la cui proprietà è proprio dell’amministrazione comunale che percepisce un affitto annuo di poche centinaia di euro. Segnalazione (il cui primo firmatario è l’imprenditore Salvatore De Pasquale) ritenuta dal consiglio direttivo presieduto Bonaccorsi «mirata a danneggiare il Circolo ed i suoi organi di amministrazione e, quindi, a lederne gli interessi e i fini associativi enunciati espressamente dall’articolo 2 dello statuto», come si legge nel deferimento ai probiviri del 24 ottobre 2011. I probiviri accolgono le rimostranze del direttivo ed emanano il provvedimento di sospensione. Ma otto dei “dissidenti” non ci stanno e, statuto alla mano, propongono un lodo arbitrale il cui collegio dimezza la pena. Ulteriori dettagli sul settiimanale Centonove