Tutta la verità sul Milazzo. E’ quella che ieri si è provata a svelare nel consiglio comunale straordinario incentrato sul Milazzo Calcio. A convocare la seduta il presidente del Consiglio Saro Pergolizzi, su richiesta del consigliere Franco Cusumano e di altri colleghi. Ad aprire le danze è stato l’assessore allo Sport Pippo Midili, chiamato a relazionare su quanto successo in questi mesi, dal passaggio della società nelle mani del presidente Giuseppe Peditto e co. Un lungo ma importante intervento il suo, fondamentale per far luce su quanto stia accadendo nella nostra città. “A giugno la famiglia Lo Monaco dichiarò che non aveva intenzione di continuare, rimettendo la società nelle mani del Comune.

Ad oggi questo passaggio non è mai avvenuto. Nonostante questo noi, a metà luglio, abbiamo concesso il nostro stadio per le gare interne: un atto necessario per l’iscrizione al campionato. Una settimana dopo, il 25 luglio, la società viene ceduta a Peditto, Tortorella, Rodilosso e Brigandì, gli attuali proprietari. Il presidente Peditto, che aveva promesso di presentarsi il primo di agosto, venne da me solo venti giorni dopo. Vorrei precisare che la presentazione non è stata promossa dall’Amministrazione comunale. Io non sono salito sul palco con i soci e non ho parlato di loro. Mi sono rivolto solo ai giocatori. Il Milazzo, la passata stagione, vinse un bando pubblico per l’utilizzo quinquennale dello stadio del Comune di Monforte. Rinunciando il Milazzo, trattandosi di atto pubblico, dovrebbe usufruire del bene il Valle del Mela, secondo classificato. Invece quella struttura è attualmente utilizzata dall’ACR Messina. Infatti, mentre il sindaco di Monforte rimaneva in attesa del presidente Peditto, che saltò l’appuntamento prefissato con annessa consegna delle chiavi, le panchine del campo da rossoblù venivano colorate di giallorosso, colori del Messina. Come se non bastasse iniziarono, poco dopo l’inizio del campionato, ad arrivare richieste per mancati pagamenti da tutta Italia. Al posto di venire in Comune, come eravamo rimasti, Peditto preferì farsi un giro nel bagagliaio di una macchina. Nei giorni seguenti mi diede un appuntamento a un rifornimento di benzina e mi disse che era disposto a dimettersi. Chiesi da lui un comunicato ufficiale. Lo sto ancora aspettando. Custodisco gelosamente una mail in cui mi scrisse che se entro il 22 settembre non pagava gli stipendi, si sarebbe dimesso. Cosa che non è successo. A questo punto compare in scena l’AD Tortorella, due giorni prima del match con la Pro Patria. Si dichiara stanco, e vantando la maggioranza della società si dice disposto a lasciare se si trovano acquirenti. Inizia una trattativa con un gruppo romano ma so che le due parti sono rimaste sempre distanti sulle cifre. In ogni caso già 4-5 soggetti si sono dichiarati interessati, nel tempo, all’acquisizione del Milazzo. Ci sono gli acquirenti, mancano i venditori. E’ la prima volta che succede nella storia del calcio. La Lega Pro, comunque, è parte di questa situazione. I 42 contratti dovevano far scattare un campanello d’allarme. Inoltre nè la fidejussione, nè il conto intestato sono dei nuovi proprietari il che mi porta a pensare male. A fine mese la Covisoc sarà a Milazzo per capire cosa ci sia sotto. Noi come Comune possiamo intervenire solo se viene dichiarato lo stato di insolvenza della società. Siamo disposti a portare il Milazzo verso una retrocessione pilotata per salvare il titolo. Ho dato incarico a un mio legale di fiducia per vedere se ci sono i presupposti per il danneggiamento dell’immagine cittadina. Oggi addirittura ho scoperto che la società ha pagato la manutenzione del campo di allenamento con un bonifico di mille euro su un conto corrente inesistente. Vorrei rispondere anche a chi ha parlato di inagibilità del “Grotta Polifemo” senza capire bene la situazione. Al momento l’agibilità è sospesa solo per le gare della SS Milazzo. Oggi (ieri per chi legge NdR) il Sacro Cuore, squadra di Promozione, ha potuto disputare il suo match. Quella che manca è la sicurezza esterna allo stadio, che deve essere garantita dalla società. Alla riunione con la Commissione di Vigilanza l’AD Tortorella si è presentato senza nessun documento in mano. Per questo non è stato dato l’ok”. A replicare è stato il consigliere Franco Cusumano, vicino per molti anni al calcio milazzese. “Questa nuova società è fatta da prestanome dei Lo Monaco – ha sostenuto in aula – Personaggi senza soldi da bandire immediatamente da Milazzo. Tutta la situazione attuale era una truffa già preparata per infangare, calpestare e deridere l’immagine di Milazzo. Ormai la squadra è retrocessa ma dobbiamo cercare di salvare il titolo. Denunciamoli penalmente, devono mollare la società”. Basta chiacchiere, insomma, adesso bisogna passare ai fatti. Un pensiero che ha accomunato buona parte dei consiglieri e la totalità del pubblico, formato da tifosi e giocatori.
Peccato, infine, che gli stessi consiglieri verso la conclusione hanno iniziato a battibeccare anche su questioni personali, scatenando le rimostranze dei numerosi ascoltatori.

Sebastian Donzella