Per il momento la poltrona di Maurizio Capone, assessore all’Ambiente, è salva, ma tra l’esponente politico e il “suo” sindaco i rapporti sono ai ferri corti e gli sviluppi indecifrabili, Il sindaco Carmelo Pino, infatti, ha risposto a muso duro all’assessore all’Ambiente, Maurizio Capone che nella giornata di ieri ha inviato al primo cittadino una nota chiedendo che l’Amministrazione si attivasse per l’adozione di misure correttive finalizzate ad evitare il dissesto.

Capone, scolaro, Pino

In quella nota – scrive il sindaco – non si ravvisa alcuna indicazione degna di particolare attenzione rispetto a quanto questa Amministrazione ha consapevolmente adottato sin dal giorno dell’insediamento. Un invito che sorprende non solo sotto il profilo dell’opportunità ma anche e soprattutto della sostanza. Ritengo che tanta scrupolosità l’assessore Capone avrebbe dovuto usarla nella precedente legislatura, quando proprio da presidente del Consiglio Comunale (settembre 2008 – aprile 2010) ha totalmente disatteso le deliberazioni della Corte dei Conti – sezione di controllo – finalizzate all’adozione di misure correttive al fine di ripristinare gli equilibri di bilancio e le criticità già riscontrate all’epoca dallo stesso organo collegiale di controllo. Sono convinto che se già allora fossero state adottate giuste misure correttive oggi probabilmente ci saremmo trovati in una situazione economico-finanziaria diversa”. Dopo aver invitato Capone “ad una attenta lettura di tutta la copiosa documentazione che in questi mesi è stata prodotta dagli uffici, dopo approfonditi accertamenti, per  rendersi conto della inutilità dei suoi suggerimenti”, il Sindaco giudica il contenuto della missiva come “una folgorazione di questi giorni che però anziché manifestare i frutti della conversione, l’abbia spinto a ripercorrere la via degli empi”.