VIDEO. Il momento clou è quando cominciano a suonare le note di “Toda joia, toda beleza”. Gli occhi dei fans sono puntati sul batterista Massimiliano Parisi. Ad un tratto, tra lo stupore di chi assiste per la prima volta, stacca un pezzo di batteria e comincia a girare tra i tavoli degli spettatori trasformando bicchieri, sedie e infissi in inediti strumenti musicali (GUARDA IL VIDEO).

 

Gli Hasta La Vista

Gli Hasta La Vista possono essere ritenuti senza dubbio il gruppo musicale delll’estate, non solo mamertina, ma della fascia tirrenica messinese. La band della porta accanto, insomma. Il cantante Ciccio Puglisi è il manager del trio, sempre pronto a pianificare date e risolvere problemi tecnici; l’eclettico Massimiliano Parisi, è il personaggio del gruppo, il suo nome nella zona è sinonimo di batteria, a Messina gestisce la scuola musicale “La bottega dei rumori”; Peppe Russo, invece, è il pragmatico, con la sua fisarmonica elettronica è il vero artefice del sound che caratterizza gli Hasta La Vista (nel suo curriculum collaborazioni con Tony Canto). Facce della stessa medaglia musicale che con i loro concerti live sono stati contesi da numerosi locali (a Milazzo al Piper di Marina Garibaldi, al bar Amoroso, all’Eolian), senza considerare le decine di date fissate tra Sant’Agata Militello e Messina. Al punto che a settembre pubblicheranno il loro primo cd autoprodotto di cover su pressione dei numerosi fans. Un progetto che, a dire il vero, si attende da tempo, ma a quanto pare i tempi sono maturi. Sarebbe prevista una prima tiratura di 2000 copie di cui la metà sarebbero già prenotate. “Ci conosciamo da 20 anni – spiega Ciccio Puglisi, titolare della scuola di musica New Wawe al Parco di Milazzo – con Peppe Russo abbiamo avuto esperienze giovanili nei Paxana. La formazione ormai fa concerti da tre anni. Ci siamo esibiti anche a Marina di Ragusa e Napoli”. Il segreto del gruppo, in parte, è legato anche alla scelta del repertorio che spazia dagli Ub40 a Sting, dai Gipsy King a Roy Paci. Cover che riescono a coinvolgere tutte le generazioni. “Abbiamo fan che spaziano ai 3 ai 70 anni – sorride Puglisi – il messaggio che vogliamo far passare è che la professionalità paga. Noi non siamo musicisti improvvisati, veniamo dalla gavetta, e sul palco si vede. I gestori dei locali si stanno accorgendo che investire su musica di qualità ha un riscontro sia economico che d’immagine. Speriamo che la tendenza continui”.