«Nessuno chiede la chiusura dei locali del Borgo, vogliamo solo che venga regolamentato il fenomeno». A seguito dell’esposto-denuncia presentato da un gruppo di cittadini del Borgo Antico di Milazzo, Danilo Parretta, portavoce dei residenti, intende precisare alcune cose che suo giudizio sarebbero state «interpretate in maniera scorretta». La lettera è lunghissima, riportiamo solo la prima parte dove si sintetizza lo spirito dell’intervento:

«Innanzi tutto nessuno, e sottolineo nessuno, si auspica la chiusura dei locali – scrive Parretta –  infatti, nel succitato esposto non viene mai proposta questa soluzione. Di locali a Milazzo ce ne vorrebbero probabilmente di più, anche discoteche e luoghi di ritrovo per i giovani. Ma siccome viviamo in una società civile, o almeno così dovrebbe essere, tutto quello che ci circonda deve essere regolamentato affinché si tutelino i diritti di ognuno. Il grosso problema è che, purtroppo, chi è preposto ed ha l’autorità per far rispettare queste regole, troppo spesso ignora o finge di ignorare le regole stesse, creando una condizione di caos giudiziario, una sorta di legge della Jungla, dove tutti vanno contro a tutti e gli unici che ci guadagnano, non solo da un punto di vista economico, sono proprio quelli che stanno a guardare, scaricando le conseguenze delle proprie non-azioni sui cittadini inermi e permettendo così il propagarsi del caos stesso. Le problematiche del Borgo come di altre località cosiddette turistiche, è che la maggior parte dei comuni italiani, compreso Milazzo, non ha adempiuto alle direttive statali della legge sull’inquinamento acustico del 26/10/1995 n°447, ovvero il piano acustico di zona compresa la classificazione del territorio e gli eventuali piani di risanamento acustico nel caso ci fossero anomalie preesistenti l’entrata in vigore della legge stessa. Questo è rimasto a livello di pura utopia ed il tutto è stato ignorato. Da qui la concessione di licenze senza alcun criterio oggettivo, senza tener conto se le aree in questione erano popolate e quanto densamente. Quello che si chiede è semplicemente di far rispettare le regole, che tra l’altro esistono, in modo da veder tutelati i propri diritti e ciò è assolutamente al disopra di ogni scusa, perché se andiamo ad analizzare bene la questione di scuse si trattano, anche quelle sbandierate come la salvezza di una sedicente economia o vocazione turistica. Le proposte alternative alle problematiche che negli anni sono state formulate da cittadini sensibili o associazioni sono sistematicamente state ignorate se non osteggiate dalle varie Amministrazioni e ciò conferma la non volontà a risolvere veramente le questioni. Non voglio entrare nei meriti del perché ciò sia o non sia avvenuto, ma ribadisco che evidentemente non c’è di certo trasparenza su come viene gestita la cosa pubblica a Milazzo. Non solo, come detto prima, non solo non sono stati fatti i piani di acusticizzazione, non solo sono state rilasciate licenze con “troppa leggerezza”, non solo sono state ignorate le alternative, ma, dulcis in fundo, non vengono nemmeno fatti i dovuti controlli ordinari e straordinari dopo le segnalazioni di abuso, che avvengono oramai da anni, da parte dei cittadini e con questo si intende una reale presenza sul territorio delle Forze dell’Ordine e non una sporadica “retata” tanto per calmare le acque. Parlare della questione in termini di “economia” è semplicemente ridicolo. Chi si riempie la bocca di paroloni e parolacce senza avere la benché minima idea di che cosa stia parlando, evidentemente nemmeno l’intelligenza di fermarsi un attimo a pensare, farebbe meglio a tacere. Secondo questi “qualcuno” (purtroppo anche fra chi ci governa), vuol far credere (voglio sperare in buona fede) che tutta l’economia del Turismo a Milazzo sia basata sui locali del Borgo e questo è uno sproposito bello e buono. Il turista, quello vero, quello che veramente porta soldi nelle casse di Milazzo e fa girare l’economia stessa, dal Borgo si tiene ben lontano (ed essendo io nel settore lo posso dire per esperienza diretta e non per sentito dire da chissacchi!!! La carenza di prenotazioni nei B&B ed altri per questa estate è già in atto e di certo non per la “falsamente paventata” chiusura dei locali del Borgo) perché non rientra nelle caratteristiche ricercate dai vacanzieri veri. Puoi saltuariamente “acchiappare” il turista di passaggio, che comunque normalmente non si fa fregare una seconda volta per cui non ci ritorna. Non è mai successo di trovare il turista che viene e rimane a Milazzo per le notti al Borgo. Generalmente i frequentatori sono quasi tutti milazzesi, con poche eccezioni per l’hinterland e quasi nessuno oltre un raggio di pochi chilometri dal centro, per cui, questo movimento di denaro, è quasi tutto esclusivamente “casalingo” a vantaggio solo di quei pochi gestori di locali che ne usufruiscono. Tra l’altro bisogna anche vedere se questi soldi rimangono veramente a Milazzo o se ci sono gestori di “fuori” con emigrazione “fuori” del denaro stesso».