Sull’emergenza idrica che si registra da alcuni giorni a Milazzo, soprattutto nella zona del Cpo e nella Piana, sono intervenuti con due distinte note i consiglieri Nino Abramo (Autonomisti di Base) e Alessio Andaloro (Grande Sud). Abramo evidenzia che “l’attuale situazione di disagio è stata determinata dal cedimento di oltre due chilometri di tubazione collegata al torrente Mela e dunque il problema non è di facile soluzione per i residenti di Capo Milazzo che rischiano di trascorrere una estate nell’angoscia e nell’emergenza più assoluta. Ritengo quindi che sia opportuno che il Comune si attivi collegando altri pozzi all’acquedotto principale per garantire il necessario approvvigionamento in una località che è sede degli unici campeggi cittadini nonché di locali turistici e quindi ospita tanti forestieri. Non possiamo permetterci dunque di andare incontro a problemi di questo genere”. Il consigliere Andaloro invece “contesta l’inerzia dell’Amministrazione nella gestione di quella che nel periodo estivo rappresenta una vera e propria priorità. I tecnici del servizio idrico – afferma Andaloro – hanno dichiarato che il problema a Capo Milazzo è stato determinato dall’alluvione del novembre dello scorso anno che ha rotto una conduttrice. Perché in tutti questi mesi non si è intervenuto per ripristinare la situazione o comunque assicurare l’erogazione dell’acqua sino a Capo Milazzo? Si trattava di un intervento di gestione, per quanto straordinario e non credo sia una giustificazione, l’ennesima, la carenza di somme. In questo caso si tratta di servizi essenziali previsti dalla normativa e inseriti anche tra le cose che debbono essere fatte nel pieno rispetto del Piano di risanamento che abbiamo approvato lo scorso anno in consiglio comunale. E poi bastava chiedere un finanziamento straordinario al presidente della Regione Lombardo, amico dell’amministrazione comunale! Una comunità non può essere infatti lasciata senz’acqua in piena estate. E non è solo un problema del Capo, ma anche del Borgo visto che molti titolari dei ritrovi hanno detto di non aver potuto lavorare nel fine settimana per mancanza d’acqua con ulteriori conseguenze economiche su una situazione già difficile, e anche nella Piana, soprattutto a Fiumarella e nel Centro, l’erogazione soprattutto nelle ore serali diminuisce in modo evidente, lasciando i rubinetti a secco in quelle case che non sono munite di autoclave. Si tralasci quindi tutto il resto – conclude Andaloro – e si faccia quello che si deve fare per restituire almeno a quel 60 per cento di utenti che con grossi sacrifici paga la bolletta dell’acqua, questo servizio fondamentale”.