Per l’assessorato regionale alle Autonomie locali non c’è altro da fare: entro 30 giorni i consiglieri comunali di Milazzo devono deliberare ufficialmente il dissesto del comune di Milazzo. Il fallimento di palazzo delle Aquile, secondo la responsabile del servizio “Vigilanza e controllo” Margherita Rizza, è un atto su cui non si può più tentennare. Con una nota del 7 giugno, notificata al palazzo comunale in queste ore, ma inviata anche alla Procura generale della Corte dei Conti di Palermo, Rizza sintetizza le conclusione dell’ispettore inviato dalla Regione nelle settimane scorse. In sostanza si legge che «la situazione finanziaria del comune è talmente compromessa da rendere non più procrastinabile la dichiarazione di dissesto finanziario dell’ente».

Le criticità sono determinate dall’impossibilità a svolgere numerose funzione e servizi indispensabili (dal trasporto degli studenti al taglio dell’energia elettrica in molte strutture e vie); la presenza di un considerevole volume di debiti certi ed esigibili non onorabili, da parte dell’amministrazione comunale per carenze di risorse (al momento del’ispezione c’erano quasi 13 milioni di mandati bloccati per mancanza di liquidità); presenza di un’elevata quantità di debiti fuori bilancio ancora da riconoscere (almeno 10 milioni di euro); l’utilizzo costante ed ininterrotto da almeno cinque anni dell’anticipazione di tesoreria che nella norma dovrebbe essere uno strumento per superare soltanto temporanee carenze di liquidità. Se entro 30 giorni il consiglio non delibererà il dissesto verrà nominato un commissario ad acta