I festeggiamenti della Raffineria di Milazzo? No Grazie. Con una nota, l’Adasc, l’associazione ambientalista presieduta da Peppe Maimone, invita la cittadinanza a disertare i festeggiamenti del colosso industriale per i primi 50 anni di attività che vede un ricco cartellone di eventi che culmina con un concerto in piazza della Pfm. «Non possiamo accettare – scrive Maimone – non è la prima volta, che si “presta” la nostra città al colosso. Festeggiano 50 anni di loro attività sulle spalle della gente. La cosa alquanto grave che il calendario delle manifestazioni è patrocinato dal comune di Milazzo, una scelta contestabile visto quello che ha prodotto e continua a produrre la raffineria nella quasi totale indifferenza dell’ente locale. L’industria ha degli spazi di proprietà dove organizzare feste, eventi, come mai hanno deciso le nostre piazze? Le nostre strutture? Per gettare altro fumo negli occhi? Ci bastano già i loro veleni».

Una protesta dell’Adasc

Maimone continua sottolineando che «i milazzesi non hanno bisogno di concerti ma di opere utili alla popolazione per cercare di riparare anche i guasti prodotti anche dalla loro attività e di infrastrutture per il rilancio turistico del nostro territorio visto che è ben marchiato da tonnellate di ferro e cemento visibili a chilometri di distanza. In occasione dell’iniziativa fabbrica aperta organizzata dalla stessa raffineria abbiamo proposto ufficialmente la realizzazione di un centro di eccellenza oncologico, un centro grandi ustionati, un centro di ricerca scientifico- ambientale, un centro per patologie cardio-respiratorie, un centro per il monitoraggio ambientale e sanitario ma anche opere con lo scopo di incentivare il turismo nella nostra città. A tutt’oggi non abbiamo ottenuto nessuna risposta».  L’Adasc invita «la popolazione a disertare queste iniziative e di commemorare tutti i nostri cittadini che non sono più tra noi per patologie ambientali e di aiutare bambini, giovani, donne ed uomini che combattano giornalmente la battaglia più difficile e dolorosa, quella per la vita».