Chissà com’era la vita a Milazzo duemila anni fa, senza traffico frenetico, i-pod, i-pad ed altre diavolerie di ultima generazione. Diversa, molto diversa, risponderemmo tutti. Eppure c’è un luogo in cui il tempo pare essersi fermato. E’ Vaccarella, il pittoresco rione marinaro dove da millenni si rinnova quotidianamente il rito a volte selvaggio della pesca, un rito che scelte scellerate ed arroganti di amministratori comunali – ahinoi improvvisati – hanno messo da qualche decennio in serio pericolo.

Anfore ritrovate a vaccarella

Duemila anni fa la vita a Vaccarella scorreva non molto diversamente da oggi. Come alla Mezzaluna, questa la denominazione della piazzetta in cui, a due passi dai ruderi dell’Asilo Calcagno, ci accomodiamo ai tavolini del bar per gustarci un buon gelato. Sotto quei tavolini nel 1998 – come si evince da un’interessante relazione della dott.ssa Annunziata Ollà – la Sovrintendenza di Messina riportò alla luce alcune vasche impermeabilizzate in cui nel I sec. d. C. si eseguiva la lavorazione del pesce. Interessante il contenuto della vasca “numero 4”, piena zeppa di resti di tonno. Un po’ più in là, dirimpetto la porta del ristorante, precisamente davanti l’antica fontanella comunale costruita nel 1883, un altro eccezionale rinvenimento: un deposito di antichissime anfore romane (perlopiù Dressel 21/22), in cui venivano conservate fette di pesce salato o squisita salsa di pesce (“garum”), verisimilmente lavorate nelle limitrofe vasche impermeabilizzate. Oggi un nutrito campione di tali reperti è esposto nelle eleganti sale dell’Antiquarium Archeologico “Domenico Ryolo” di via Impallomeni. Che Vaccarella fosse un borgo di pescatori già in età classica è testimoniato dalle recentissime indagini archeologiche eseguite appena qualche mese fa nel palazzotto Lo Miglio (a qualche metro dalla chiesa di S. Maria Maggiore), dalle fondazione del quale sono emersi resti di pesce forse simili a quelli rinvenuti nel 2001 in uno scavo eseguito durante l’allestimento dell’hotel Garibaldi,dove inoltre è stata rinvenuta una stupenda iscrizione marmorea in latino risalente alla prima età imperiale romana. Chissà quali altre sorprese ci riserverà in futuro Vaccarella. Per intanto, da parte nostra, auspichiamo un’accurata campagna di scavi nella caratteristica piazzetta Calcagno. Ecco, infine, il link per una visita virtuale ai reperti archeologici di Vaccarella custoditi nell’Antiquarium “D. Ryolo”:

 

http://www.panoramio.com/user/3112587/tags/Vaccarella%20archeologica

MASSIMO TRICAMO