LA POLEMICA. In questo lungo ponte dell’uno maggio, almeno per quel che riguarda l’offerta culturale, Milazzo si è fatta trovare ancora una volta impreparata. Turisti e visitatori hanno infatti trovato il portone di Palazzo D’Amico sbarrato tanto domenica pomeriggio, quanto durante l’intera giornata del primo maggio. Eppure il cartello segnaletico affisso esternamente annuncia che il piano terra ed il lussuoso piano nobile del palazzo sono visitabili nei giorni feriali dalle 9:15 alle 12:45 e dalle 15:45 alle 19:30, eccezion fatta per il sabato in cui è prevista soltanto l’apertura mattutina, contrariamente alla domenica quando le visite sono ammesse esclusivamente negli orari pomeridiani. Ma c’è di più. Nei giorni feriali la chiusura è stata anticipata già da qualche tempo alle 18,30, ma questa è una variazione conosciuta soltanto dal personale di servizio, visto che nessuno si è preso la briga di comunicarlo agli utenti modificando gli orari di apertura nel cartello affisso esternamente.

 

Peraltro accorciare i tempi di apertura, anziché dilatarli, proprio adesso che si sono allungate le giornate e che aumenta l’afflusso dei turisti nella nostra Città, ci pare piuttosto paradossale: non sarebbe opportuno chiudere il palazzo alle 18,30 in inverno e dilatare l’orario sino alle 19,30 o ancor meglio sino alle 21,30 – se non addirittura ben oltre – in estate? Conviene ricordare che proprio in questi giorni l’androne del Palazzo ospita una mostra di arte contemporanea pubblicizzata ed inaugurata in pompa magna dal sindaco e dal presidente della provincia, una mostra che certamente vale la pena di visitare, unitamente al piano nobile, dove nelle lussuose sale un tempo dimora del marchese D’Amico è possibile ammirare una piccola ma interessante collezione di cimeli risorgimentali (tra tutti il letto in cui riposò Giuseppe Garibaldi) e la mostra di antichi documenti d’archivio, allestita dalla Biblioteca Comunale, che ricorda il patriota Stefano Zirilli nel bicentenario della nascita. Pare che i suddetti disservizi siano stati causati dalla rimodulazione e dalle agitazioni del personale ausiliario (LSU e cooperative). Ebbene, premesso che l’ormai avviata stagione turistica impone di soddisfare nel migliore dei modi l’utenza, specialmente quei pochi turisti che vengono da lontano e che ci non dovremmo mai far scappare (i quali turisti il primo maggio, di fronte al portone chiuso del palazzo, non hanno potuto far altro che manifestare la propria delusione tornando indietro), non sarebbe il caso di dare periodicamente e anticipatamente precisa comunicazione all’utenza – anche attraverso il sito internet del Comune – circa eventuali modifiche di orari di accesso ai siti culturali? Comunicare all’utenza la chiusura di Palazzo D’Amico in determinati giorni della settimana o rendere note eventuali modifiche negli orari di apertura al pubblico, pur comprendendo le difficoltà di questi giorni connesse alla problematica gestione del personale delle cooperative addetto alla custodia dei nostri beni culturali, è un gesto di civiltà e di buon senso che non costa nulla in termini di risorse umane ed economiche (si tratta di un semplice foglio A4 da stampare al PC) e che non può venir meno in una città che – almeno così si dice – punta seriamente al turismo, si sforza di calamitare navi da crociera e si è persino dotata di un esperto al turismo con tanto di nomina da parte del primo cittadino.

MASSIMO TRICAMO