Nel bicentenario della nascita dell’illustre milazzese Stefano Zirilli (1812-1884), fondatore della Biblioteca Comunale, colonnello del Genio, imprenditore agricolo, esperto enologo, patriota, amministratore comunale e provinciale, non si può non ricordarne il figlio Giuseppe. Imprenditore anch’egli, fu il pioniere in Sicilia del vivaismo viticolo e della produzione delle uve precoci da tavola destinate ai mercati tedeschi. A Milazzo, la città che gli diede i natali, fondò nel 1893 il primo vivaio di viti americane d’iniziativa privata. Appena cinque anni dopo, avviò la produzione delle uve precoci da tavola, in particolare la varietà Chasselas doré, che a Milazzo maturava i suoi bei grappoli intorno al 10-15 luglio.

Giuseppe Zirilli

 

Nel 1879 fondò la «Zirilli, Bonaccorsi & Lucifero», una delle prime industrie milazzesi: un opificio, il terzo del genere ad essere impiantato in Italia, in cui veniva estratto, attraverso l’impiego del solfuro di carbonio, l’olio dalle sanse di olivo. Profondo conoscitore della vitivinicoltura siciliana, pubblicò alcuni articoli sulla rivista palermitana «La Viticultura Moderna» diretta da Federico Paulsen ed un volumetto intitolato «La nuova viticoltura siculo-americana: guida pratica per la ricostituzione dei vigneti in Sicilia» (Tip. della Gazzetta di Messina e delle Calabrie, 1899). Alla sua memoria è stata intitolata a Milazzo una delle tre scuole medie cittadine, ben poca cosa rispetto alla straordinaria importanza di questo illustre siciliano, ricordato nel 1989 dal grande Bruno Pastena nel suo volume intitolato «La civiltà della vite in Sicilia».

MASSIMO TRICAMO