Da oltre 25 anni guida la sezione mamertine del Wwf. Una battaglia ambientale, quella del medico Peppe Falliti, 54 anni, che lo ha visto lottare in prima fila con denunce pubbliche ed esposti alla magistratura. A partire dagli anni 80, quando non era di “moda” e ai politici non sfiorava nemmeno il pensiero di scagliarsi contro le industrie locali, miniera di voti clientelari. In quest’ultimo periodo, però, nonostante il concitato dibattito Falliti è rimasto defilato. Almeno fino ad oggi. All’inizio dell’anno, infatti, il medico ambientalista, direttore del laboratorio analisi del Papardo ha subito un grave incidente.

 

“Invito i delatori del Wwf specialmente su facebook a venire due volte al giorno (e ciò succede dal 2 gennaio 2012) con me a fare fisioterapia per i postumi dell’incidente subìto in moto (doppia frattura scomposta del femore e distrazione del plesso brachiale) – spiega – Non sono mai stato abituato ad indicare al pubblico ludibrio chi in trent’anni di presenza delle associazioni ambientaliste a Milazzo ha preferito farsi gli “affari” ‘propri, compresi ex assessori molto vicini agli stessi delatori. Anzi parecchie delle battaglie portate avanti dal Wwf hanno visto costoro, come gli artefici della crescita industriale di Milazzo, come i promotori di tutte le ondate di inutili cementificazioni, come i responsabili dell’irrecuperabile sfascio di questa città”. Il medico ricorda che “tutti gli onesti, e buona parte dei disonesti, sanno che Giuseppe Falliti, in qualità di responsabile del Wwf ha firmato con nome e cognome sia le battaglie che le denunce. La mia competenza in campo ambientale e la mia onestà intellettuale mi impediscono proprio che io possa limitare la mia attività al mero seppur utile “comunicato stampa”, sono sempre stato abituato ad agire mettendo all’indice colpevoli e complici. La Raffineria inquina? Bene la colpa è anche di tutti i politici milazzesi e non, che in passato come adesso hanno sfruttato e sfruttano il ruolo che rivestono per mungere le mammelle della vacca Raffineria piuttosto che scendere in piazza a protestare con il Wwf in ben 30 anni di accorati appelli e denuce”. Una stoccatina non viene risparmiata al neo ambientalista Peppe Marano. “Sei consigliere comunale? Allora metti in moto tutta la politica che ti sta dietro, lègati ai banchi del Consiglio comunale, fai lo sciopero della sete… ma ricordati che non è la prima volta che siedi tra i banchi di Palazzo dell’aquila e che, prima di te, qualcuno a te vicino, ha goduto dei benefici della politica”. Falliti ricorda come in passato la sezione del Wwf di Milazzo, con denunce mirate e studi approfonditi, sia riuscita a esercitare pressioni su alcune scelte delle amministrazioni comunali: dal referendum contro la centrale a carbone, al mancato insediamento dell’Agropharm, produttrice di carboni attivi, al blocco del progetto della panoramica di Ponente che doveva collegare il Tono con il Capo. «Siamo ad un punto di non ritorno – dice Falliti – non cambia nulla perchè manca la volontà politica. Andare a fondo, significa mettere in discussione posti di lavoro. Al di là del problema dell’occupazione però, c’è anche il fatto che nessuno vuole rinunciare ai serbatoi di voti rappresentati da determinate realtà produttive. E così la classe politica ci dà un contentino creando commissioni su commissioni di studio, che però non approdano a nulla”.