Il titolo de “Il Mamertino” doveva essere “Chiudete il Trifiletti”. Purtroppo sono arrivato tardi. Il “buco” giornalistico non me l’ha dato un altro sito di informazione, ma un politico: l’assessore Stefania Scolaro. Il Comune, infatti, non avendo fondi per garantire una serie di servizi (tra cui l’antincendio) ha deciso di annullare due spettacoli e chiudere, si augura temporaneamente, la struttura. L’idea di fare la provocazione della chiusura del teatro mi era venuta sabato scorso, quando ho avuto il piacere di assistere al concerto di due brave artiste palermitane, “Lala e Mangiaracina”, che si sono esibite nell’ambito del cartellone “Donne in/canto” dell’assessorato regionale al Turismo e diretto dal milazzese Salvatore Presti. Nonostante l’ingresso fosse gratuito c’erano decine di posti liberi. I presenti sono usciti entusiasti, ma le considerazioni da fare sono tante.

Luci accese in Marina

 

A Milazzo ci si lamenta che non si organizza niente, che il comune è immobile, che i privati non investono. Eppure quando si propongono inziative di qualità, la stessa gente che si lamenta, non risponde. Ne sanno qualcosa gli organizzatori del cartellone “Al Trifiletti che risate” i quali hanno proposto serate con comici di Zelig a prezzi popolari ed ancora si leccano le ferite. Quello di lamentarci è una dote innata nei milazzesi. Tutti pronti a contestare, magari su facebook, ma poi al momento di dare risposte concrete si guarda altrove. Al Piano Baele si preferisce la piazza virtuale dei social network dove la “denuncia” è diventato lo sport di tanti. Proteste sacrosante molte volte, ma il rischio di prendere l’abbaglio è forte. L’ultimo esempio è una polemica sulla pubblica illuminazione accesa anche di giorno. C’era pure una bella foto. «Il comune non ha soldi, ma poi lascia la luce accesa” era l’assunto.  Il discorso non fa una grinza. Se non fosse che era in corso la manutenzione degli impianti e i tecnici dovevano individuare i lampioni rotti o con le lampadine fulminate. Altro discorso i rifiuti. Tante le foto sulle bacheche in cui viene ritratta una città sporca, ma poi nessuno rispetta gli orari di deposito dei sacchetti o dimentica che è partita la raccolta differenziata. Poi c’è l’ambiente. Note le battaglie di consiglieri e ambientalisti contro le industrie. Ma quando hanno tentato di organizzare una manifestazione di piazza, le folle oceaniche erano altrove.

GIANFRANCO CUSUMANO