Da giovedì 16 febbraio sarà sospeso il servizio di refezione scolastica nelle scuole materne ed elementari della città. La decisione scaturisce dalle difficoltà economiche del Comune che non consentono di poter procedere al pagamento delle somme alla ditta appaltatrice. La decisione è stata adottata a conclusione di una riunione svoltasi al Comune alla quale hanno partecipato l’assessore alla pubblica istruzione, Stefania Scolaro, il segretario generale Massimo Gangemi, il dirigente Michele Bucolo, il funzionario Lucia Messina ed i dirigenti scolastici delle scuole interessate (i tre circoli didattici e l’istituto comprensivo). L’Amministrazione ha rappresentato la persistente situazione deficitaria dell’Ente e una continua indisponibilità di cassa che non consente più il regolare svolgimento del servizio di refezione scolastica sia nelle scuole dell’infanzia che nella primaria.

Carmelo Pino alla mensa scolastica

 

Da qui la decisione di sospenderla sino alla fine dell’anno scolastico in corso. L’assessore Scolaro ha assunto l’impegno di tentare di far riprendere la refezione, almeno per le scuole materne, nel prossimo anno scolastico. Le dirigenti scolastiche informeranno le famiglie della sospensione del servizio comunicando a coloro che hanno già acquistato i buoni mensa che potranno riconsegnarli agli uffici per ottenere il rimborso a partire da lunedì 27 febbraio. Gli uffici comunali hanno da parte loro informato della cessazione del servizio la società “Euroristorazione” che da alcuni anni è titolare dell’appalto e che nelle scorse settimane aveva inviato una lettera al sindaco per sollecitare il pagamento delle fatture pregresse. Il Comune aveva anche in itinere la nuova gara per l’affidamento del servizio, ma ancora non ha proceduto all’aggiudicazione della stessa.“Purtroppo pur avendo preventivamente impegnato le somme manca la cassa non siamo nelle condizioni di sapere quando poter pagare le fatture – ha detto l’assessore Scolaro – e per questo abbiamo deciso, assieme ai dirigenti scolastici, di interrompere la refezione onde evitare di aggravare la situazione debitoria dell’Ente, visto che i ritardati pagamenti, pur se coperti contabilmente, determinano aggravi di costi e spese”.