Le piogge abbondanti di martedì scorso ci fanno tornare in mente un episodio di qualche secolo fa. Ci riferiamo ad un esposto – custodito nel fondo «Atti dei Giurati» dell’Archivio Storico comunale – presentato nel lontano 1756 da un folto gruppo di contadini milazzesi retribuiti giornalmente per il lavoro prestato nei fondi agricoli – siti nella Piana – di proprietà dell’aristocrazia cittadina.

A causa delle piogge continue e copiose dell’inverno, che provocavano frequenti allagamenti nelle strade della Piana, i suddetti contadini, impossibilitati a raggiungere i luoghi di lavoro, perdevano spesso la paga giornaliera, magro introito che comunque consentiva loro di fronteggiare le spese del «vitto coditiano per alimentare la propria povera vita e famiglia».

 

Nonostante i reiterati solleciti rivolti dai contadini agli amministratori comunali (i “Giurati”) e malgrado un finanziamento di 12 onze erogato al nostro Comune affinchè provvedesse ad «accomodare le strade deguastate ed allagate», non ci fu nessun tipo di intervento. Ma c’è di più. Così si legge, infatti, nel suddetto esposto presentato nel 1756 per sollecitare la manutenzione delle pubbliche strade della Piana: «li Giurati sino adesso non han voluto farle accomodare, anzi di dette onze 12 giorni addietro diedero onze 3 a Don Francesco Maria D’Amico, per esser cavaliere e parente de’ medesimi, per accomodarsi una inutile strada nel Capo di questa Città, non per altra causa che per esser solamente commoda detta strada al detto D’Amico per andare al di lui casino (villa, ndr) dove una volta l’anno nell’estate si portano tra loro parenti a villeggiatura. Similmente sudetti Giurati col detto denaro di onze 12 stanno pagando le comedie, che per loro divertimento si fanno, senza guardare che dette comedie hanno stato e sono causa di tanti peccati, come tutto ben sa questo Capitano di Giustizia». Historia magistra vitae

MASSIMO TRICAMO.