LA POLEMICA. E’ facile cadere nel tranello: se non si fa nulla ci si lamenta che Milazzo è un mortorio e non c’è niente da fare; se si organizzano eventi, invece, ci si lamenta perché la città è paralizzata e c’è caos. Il dibattito sulla viabilità e i disagi creati dalle iniziative collaterali alla festa del patrono, Santo Stefano Protomartire, continua a tenere banco.

Ancora non è stato deciso se fosse più inutile e insensata la gara ciclistica in notturna del venerdì sera organizzata dalla Libertas (la stessa della disastrosa edizione dell’anno scorso svoltasi nelle strade al buio) o l’isola pedonale permanente in Marina Garibaldi. Che ha trasformato in una strada fantasma anche la via Cumbo Borgia divenuta inaccessibile per la “felicità” di residenti, garage, attività commerciali e di tutti coloro che sono rimasti bloccati nelle strade adiacenti.

Quella della viabilità è una ferita aperta. Non solo una carenza di vigili urbani che impedisce una presenza costante sul territorio ma una sequela di scelte tecnico-politiche a dir poco discutibili che rendono ancora più antipatica l’amministrazione Formica: dalla pista ciclabile lunga 300 metri in Marina, emblema di questo esecutivo, al vigile messo all’angolo di una via minore quasi con l’unico obiettivo di impedire ad un fruttivendolo di sostare.

Ritornando alla gara ciclistica e all’isola pedonale mattutina, di entrambe si sconosce la ratio. Di certo a Palazzo dell’Aquila (e uffici decentrati) si prendono decisioni senza tenere conto dei gusti e – perché no? – delle esigenze dei cittadini e si continua a volere educare i milazzesi ormai nelle vesti di bimbi discoli, per cui è stato deciso che devono godere dell’isola pedonale di venerdì mattina, alle 12 con la colonnina di mercurio ferma a 33 gradi. E che devono imparare ad apprezzare la bicicletta godendosi una inebriante gara ciclistica tra sconosciuti, pratica che forse già annoiava i nostri nonni una trentina di anni fa.

Se poi le decine di corridori che hanno preso parte alla gara ciclistica, tra ritardi organizzativi e qualche protesta, giravano tra l’indifferenza generale mentre attorno la viabilità era al collasso e sul palco di fronte la chiesa di San Giacomo c’era uno spettacolo di danza con gli spettatori costretti a scansarsi ad ogni passaggio, a chi frega?

Peggio per loro che hanno deciso di seguire i propri figli impegnati sul palco o rientrare a casa dopo il lavoro o dal mare con l’auto. Si potevano spostare con la metropolitana, l’efficiente servizio di bus cittadino o la funivia (naturalmente se ci fossero stati). Intanto per chi si trovava al di la della via Cristoforo Colombo l’unico modo per avere un contatto con il resto della città era salire a Capo Milazzo e ritornare indietro dal borgo (forse sei, sette chilometri). Per chi veniva dal Porto, si poteva comodamente incolonnare per ore nelle vie parallele.

Ed ecco ravvivare il solito dibattito tra chi si lamenta ad ogni piè sospinto e chi vuole una Milazzo vivace ricca di eventi nonostante i disagi. Io, da qualunquista, scelgo la via di mezzo. Sono disposto a subire disagi a fronte ad eventi che portano migliaia di persone in piazza e che sono apprezzati dai cittadini, di bloccare Milazzo per far girare una cinquantina di ciclisti della domenica francamente non ne sento il bisogno. Lasciatemelo dire: “La gara ciclistica e l’isola pedonale mattutina sono una boiata pazzesca”.

Gianfranco Cusumano

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Bravi !
Bravi !
5 anni fa

A mio parere certe manifestazioni ‘Sportive’non andrebbero fatte nel centro cittadino , posso capire un torneo di Basket , o come si e’ fatto di domenica una giornata per lo sport in Marina Garibaldi , ma bloccare un paese per la corsa delle biciclette o peggio per la gara dei Go Kart vuol dire frustrare il cittadino ! Eliminare la pseudo pista ciclabile e fare una striscia di parcheggi invece ?

cece
cece
5 anni fa
Reply to  Bravi !

Si, infatti mica il Giro d’Italia arriva al Castello Sforzesco in centro a Milano o il Tour de France agli Champs-Élysées in centro a Parigi…

Paolo
Paolo
5 anni fa
Reply to  cece

Continuare a citare esempi di città dalle dimensioni cento volte più grandi di Milazzo, è da meschini! Milazzo ha due strade, bloccarne una significa creare il caos perfetto per chi, magari, poco interessato alle manifestazioni del genere, non si vorrebbe veder obbligato a file interminabili tornando dal lavoro o dovendo fare spesa. Siamo alle solite ipocrisie da provinciali.

cece
cece
5 anni fa
Reply to  Paolo

Si, lo so, a Milazzo è impossibile ciò che, in altre località (grandi, medie, piccole) è normale…

laverità
laverità
5 anni fa
Reply to  Paolo

te ne vai a piedi o in bici..o cambi città

cece
cece
5 anni fa

Inoltre, se si chiudono certe vie del centro, bisognerebbe iniziare la chiusura anche in periferia, altrimenti il risultato è portare il traffico fino al tappo e lasciarlo bloccato lì perchè le vie per lo smaltimento sono troppo limitate. Purtroppo, il modus operandi non prevede nessun risk assessment, cioè si fanno le cose senza valutare minimamente le possibili conseguenze

Antonio
Antonio
5 anni fa
Reply to  cece

Inutile coinvolgere le vie in periferia

cece
cece
5 anni fa

Il problema non è la gara ciclistica, che è una bella iniziativa di per sè, organizzata anche in altre località. Il fatto è che si chiudono le vie di traffico principali in maniera indiscriminata. Milazzo, che è un imbuto, non ha la possibilità di sviare il traffico su una circonvallazione.

stefano
stefano
5 anni fa

sindaco la smetta di prendere in giro la cittadinanza con queste pietose manifestazioni ciclistiche svolte durante la festa del patrono in coincidenza con gli spettacoli….mi trovavo ad accompagnare mia figlio in carrozzina e facevo lo slalom tra i ciclisti e gli spettatori sconcertati che ad ogni passaggio dei ciclisti gridavano sindaco vergognaaaaaaaaaaaa…..incompetente lui e gli assessori.

enzo
enzo
5 anni fa

in tutte le città si organizzano manifestazioni sportive, ma solo a Milazzo c’e’ stu buddellu !!!