La stagione estiva rischia di essere compromessa e da settembre il clima tra la Fondazione Lucifero e i locali e attività ricettive più blasonate di Capo Milazzo si prepara a diventare incandescente. Ammonta a oltre 300 mila euro la morosità accumulata dai vari affittuari e stanno per diventare operative le procedure di sfratto avviate nell’agosto scorso dal vecchio consiglio di amministrazione presieduto da Enzo Russo. «Da mesi sono state già emesse le ordinanze di rilascio non impugnabili e a settembre sono state fissate le cause per la convalida dello sfratto. Il giudice ha già ritenuto fondati i motivi della procedura anche se confido in una pacifica mediazione», anticipa Lucia Lombardo, segretario dell’Ipab di Capo Milazzo.

Clima teso anche con la Regione Siciliana. Se l’assessorato regionale alla Famiglia (che supervisione le Ipab come la Lucifero) non provvederà entro qualche giorno a designare il proprio rappresentante nel consiglio di amministrazione e a nominare il nuovo Cda, la palla potrebbe passare non solo alla Procura ma anche alla Corte dei conti di Palermo. Si paventa un danno erariale. «Tutti gli atti di straordinaria amministrazione rimangono bloccati – argomenta Lucia Lombardo – da un anno non si può affittare un immobile, contrarre un mutuo o agire giudizialmente nei confronti di affittuari morosi. Si rischia seriamente di perdere finanziamenti comunitari per sistemare il palazzo della Baronia in cui ci sono i nostri uffici e si svolgono le attività dedicate ai bambini. Per quanto riguarda le morosità noi siamo stati sempre disponibili a trovare un accordo con tutti gli affittuari, specialmente quelli storici, ma bisogna capire che le uniche entrate della Fondazione sono queste e se già si accumulano centinaia di migliaia di euro significa paralizzare tutta l’attività e mettere a rischio gli stipendi di chi vi lavora».

La Fondazione Lucifero è una delle poche Ipab sicilaine con i bilanci in attivo e un patrimonio stimato nel 1998 in 32 miliardi di lire (oggi probabilmente supera i 30 milioni di euro). Appuntamenti come quelli organizzati a Natale o in primavera sono partecipati da migliaia di persone provenienti da tutta la Sicilia. Quotidianamente, invece, grazie al sodalizio decennale con l’Associazione Il Giglio, si aiutano decine di bambini fornendo servizi alle famiglie disagiate.

Il nuovo consiglio di amministrazione ridotto a cinque componenti sarà composto da Licia D’Alì (Provveditorato agli Studi); Francesco Iannucci (Curia di Messina); Francesco Marullo di Condojanni (Corte D’Appello di Messina); Franco Scicolone (Comune di Milazzo). Il cda non si può insediare poichè manca la designazione dell’Assessorato regionale alla Famiglia e la contestuale nomina ufficiale  del cda.