Da sinistra l’ex comandante del Porto di Milazzo Fabio Rottino; il Capo del personale della Ram Luca Franceschini e il sindaco di Milazzo Giovanni Formica

Dal 2001 il comune di Milazzo avrebbe perso un milione di euro l’anno da spendere per finalità ambientali. Il sindaco Giovanni Formica ha inviato una lettera al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e ai ministri dell’Ambiente, dell’Economia e dello Sviluppo economico per chiedere di promuovere le iniziative sancite da una norma della Finanziaria del 2001 che prevede le compartecipazioni ai tributi erariali con finalità ambientale da parte degli enti locali sedi di impianti di produzione e di stoccaggio di prodotti assoggettati ai suddetti tributi.

“Le compartecipazioni – scrive Formica – dovrebbero essere finalizzate a programmi di salvaguardia e sviluppo ecocompatibile del territorio, pur rimanendo sempre in capo alle aziende l’obbligo di protezione della salute e dell’ambiente e del rispetto della sicurezza. In questi anni nulla è stato fatto, con la conseguenza che ciascun comune sede di raffineria si è visto “privato” di somme anche di una certa consistenza (si ipotizza circa un milione di euro all’anno) ma, soprattutto, è stato arrecato un serio danno in termini di risanamento ambientale, considerato che i Comuni non sono in grado di affrontare con le proprie risorse i disagi creati dagli impianti”.

La lettera del sindaco di Milazzo è stata inviata agli amministratori comunali di Roma, Venezia, Ravenna, Taranto, Livorno, Mantova, Cremona, Gela, Augusta, Falconara Marittima, Priolo Gargallo, Sannazzaro, Busalla, Sarroch e Trecate.

“Il mio obiettivo è avviare una sinergia con questi Comuni per procedere all’attuazione dell’articolo 113 della legge n. 388 del 2001 – prosegue Formica – anche perché esiste ancora oggi una legge in quanto non è stata abrogata, che prevedeva proprio la promozione dello sviluppo sostenibile. Era necessario che il Governo definisse (il termine era di 180 giorni ma sono passati quasi 20 anni) , d’intesa con la Conferenza unificata, le compartecipazioni degli enti locali a tali introiti commisurata agli oneri degli enti locali interessati, necessari per una gestione del territorio compatibile con la utilizzazione industriale. Ed invece, nonostante le ripetute richieste delle Amministrazioni interessate la lettera della legge è rimasta priva di concreta attuazione. Ciò ha comportato una grave compromissione dei diritti dei cittadini a vedere mitigati gli effetti negativi della presenza sui territorio degli impianti di produzione e stoccaggio dei prodotti e, allo stesso tempo ha fortemente limitato, anche a fronte di una costante riduzione delle risorse a disposizione degli enti locali, la possibilità di finanziare politiche di sviluppo economico alternative a quelle industriali”.

Il sindaco Formica ha ritenuto altresì opportuno informare dell’iniziativa assunta anche il neo sottosegretario del Mef, Alessio Villarosa, deputato barcellonese, auspicando un suo interessamento per – scrive in un’altra nota – “restituire giustizia alle popolazioni che, negli anni, hanno visto mortificata l’aspettativa ad ottenere risorse indispensabili per la mitigazione dei rischi legati alla presenza di importanti ed impattanti realtà industriali ed utili per il rilancio di nuovi modelli di sviluppo alternativi a quelli esistenti”.

Nel 2015 a presentare una interrogazione parlamentare sull’argomento fu l’ex deputato Pd Tommaso Currò, ma non ricevette mai risposta.