Il rischio che la lotta per l’ambiente nella Valle del Mela dia vita all’ennesimo “carrozzone politico” c’è tutta. Almeno a leggere la proposta di regolamento della “Commissione scientifica e salute” predisposta dal comune di San Filippo del Mela guidato dal commissario straordinario Alfredo Biancuzzo.

La nascita della Commissione è uno dei punti all’interno dall’accordo raggiunto al Ministero dell’Ambiente il 28 marzo scorso, in sede di rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) alla Raffineria di Milazzo.

Secondo il documento, la Commissione ha il compito di scegliere l’ente di ricerca che dovrà effettuare nuovi studi di Tossicologia ed Epidemilogia per stabilire una volta per tutte il reale stato di degrado ambientale e sanitario nel comprensorio di Milazzo. A comporla dovranno essere i rappresentanti dei comuni di Milazzo, San Filippo del Mela, Città Metropolitana e Ram, quest’ultima si è impegnata a finanziare gli studi con propri fondi. Ma l’idea che propone Biancuzzo ricorda più un “struttura elefantiaca” da prima repubblica.

LA PROPOSTA DI SAN FILIPPO DEL MELA.  Secondo la proposta di San Filippo del Mela la commissione dovrebbe essere composta da otto componenti con relativi rimborsi spese, è prevista l’elezione di un presidente, vice presidente, segretario, vice segretario e di un coordinatore per la una durata di ben cinque anni rinnovabili, prevede 100 mila euro di finanziamento per ogni comune (200 mila complessivi l’anno).

LE PERPLESSITA’ DELLA RAM. Una scelta che ha lasciato perplessa la Raffineria di Milazzo che, pur confermando la volontà di mantenere fede agli impegni assunti con l’accordo – che prevede anche l’acquisto di centraline per una rete di monitoraggio in tempo reale – sottolinea in una nota a firma del direttore generale Piero Maugeri inviata alle amministrazioni che l’intesa ministeriale prevede la costituzione di un comitato tecnico – scientifico con il solo l’obiettivo di selezionare l’ente di ricerca nazionale a cui far condurre gli studi, definendone gli obiettivi e monitorarne l’andamento. Contestata anche la durata che non corrisponde a quella prevista degli studi che dovrebbero attestarsi in circa 2/3 anni. Il destinatario del finanziamento, inoltre, in base all’accordo, è l’ente di ricerca e non la commissione. La Ram conclude chiedendo un incontro preliminare per chiarire questi ed altri aspetti.

LE NOMINE. I comuni, in ogni caso, si sono portati avanti ed hanno già nominato i propri rappresentanti: il medico Pasquale Andaloro e l’ingegnere Eugenio Cottone i tecnici scelti da San Filippo del Mela; il chimico Marina Capone e il geotecnico Ferdinando Merendino da Milazzo: il biologo Antonio Artemisia e l’ingegnere Filippo Cucinotta per la città Metropolitana di Messina nonostante il sindaco metropolitano Renato Accorinti con una precedente nota avesse disconosciuto la firma dell’accordo.

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Realista
Realista
5 anni fa

Ambientalismo di comodo… infatti richieste tante poltrone !!!

giuseppe
giuseppe
5 anni fa

Più che i nomi, sarebbe interessante leggere i CV di ogni nominato(possibilmente veritieri!). Pretendiamo trasparenza dalle nostre amministrazioni

Giuseppe
Giuseppe
5 anni fa

Sempre il solito modo di cercare il contentino per pochi che non devono fare niente. La mala politica regna e le industrie se ne approfittano… entrambi i partner hanno diversi obiettivi e non di certo quello di salvaguardare l ambiente

Vincenzo Malinconico
Vincenzo Malinconico
5 anni fa

Il Commissario Biancuzzo sembra più preoccupato di dare un’occupazione per cinque anni ad un po’ di gente piuttosto che fare seriamente lo studio epidemiologico. I soldi della Ram devono andare all’ente di ricerca e non ai Comuni come una sorta di finanziamento aggiuntivo. E poi lo studio deve essere veloce per essere credibile. Insomma “burocrazia portami via”, come sempre.