ISTITUTO RENATO GUTTUSO. Bambini e ragazzi oggi utilizzano molti strumenti di comunicazione via Internet, come gruppi di chat, messaggistica immediata, social…(tra cui i più frequentati Facebook e Instagram). Essi, poiché tendono a ricercare relazioni al di fuori del nucleo familiare, sono in un’età vulnerabile e possono diventare vittime di adescatori. Grazie alla protezione offerta dall’anonimato della rete, molti ragazzi, in linea, sono disinibiti e conversano con argomenti a sfondo sessuale, talvolta arrivando ad essere espliciti e persino a mostrarsi in foto o video. Per sfuggire al controllo dei genitori si collegano alla rete in loro assenza o di notte, cercando la ribellione a tutti i costi. Ma occhio, cadere nelle rete è facile!Il cyberspazio è pieno di persone che pensano di saper gestire le relazioni in linea ma che di fatto non ne sono capaci. La curiosità le spinge alla continua ricerca di attenzioni o affetto e vengono raggirate, incontrando il “cyber bullismo”, un attacco continuo e offensivo fatto tramite la rete internet. I molestatori sono spesso coetanei, che assumono il ruolo di bulli (“cyber bulli”): oggi il 34% del bullismo avviene online, in chat, tramite mail o telefonate spiacevoli. Non è difficile attaccare le persone più sensibili e deboli, basta scegliere la modalità: pettegolezzi (attraverso cellulari e mail o social network), rubando l’identità o il profilo, insultando o deridendo, facendo minacce fisiche o morali alla vittima attraverso un qualsiasi media. I comportamenti negativi possono essere solo online oppure arrivare alla fattiva realizzazione. Il bullo, spesso, non agisce da solo ma cerca il supporto di un gruppo, per essere più forte e galvanizzarsi nelle azioni rischiose. Attenzione anche a forme di molestia più leggere, ma pur sempre cattive e pericolose! Vi è anche il cyber stalking (o cyber persecuzione): in questo caso le molestie sono ripetute, ossessive e minacciose, per incutere una paura sempre crescente alla vittima. Il doxing è invece  ottenere la fiducia di qualcuno con l’inganno per poi pubblicare o condividere con altri i dati sensibili di una persona, le informazioni confidate, le immagini private.

E’ importante sapere che il Miur ha attivato un canale per segnalare casi di bullismo e di cyberbullismo: bullismo@istruzione.it. Ricordiamo, però, che il primo nostro referente, nei casi più gravi, è la polizia postale: http://www.commissariatodips.it/ e se c’è urgente necessità di contattare qualcuno che ci aiuti il numero verde è: 800669696.

CARMEN GARUFI II D

Liceo Artistico