«In merito alla contestazione sollevata, pur estranea ai fatti addebitati, la società ha già predisposto  un’azione di screening da parte di un esperto esterno supportato dal personale tecnico aziendale, al fine di effettuare ogni opportuna verifica». E’ questa la replica della Esi in riferimento al sequestro preventivo effettuato ieri dall’Arpa di Messina e dai Carabinieri di Milazzo su disposizione del Gip della Procura della Repubblica di Barcellona. Il provvedimento che ha colpito l’industria di Pace del Mela, leader nel settore del recupero dele batterie esauste, è legata ad una relazione dell’Agenzia regionale per l’Ambiente che ha registrato uno sversamento di piombo, cadmio, zinco e rame in mare, passando per il depuratore di Giammoro «in data prossima o anteriore al 28 novembre 2017».

La società ESI Spa del Gruppo Franza precisa in una nota «che l’azienda opera dal 1998 nel settore del recupero del piombo dagli accumulatori esausti, finalizzato alla produzione di piombo puro e  leghe usualmente commerciate, nel rispetto dei limiti e delle prescrizioni di legge e autorizzativi. L’azienda,  regolarmente autorizzata, dal 2001 è certificata UN EN  ISO 14001 con consequenziali, rigorosi obblighi di controllo a carattere ambientale, andati sempre a buon fine».  Inoltre sottolinea che «La ESI SpA rappresenta il naturale collettore di raccolta delle batterie esauste al piombo dell’intera Regione Siciliana. Ciò, tra l’altro, evita i rischi che conseguirebbero al trasporto di tali rifiuti pericolosi  su lunghe distanze verso impianti ubicati al centro – nord Italia», conclude la nota.  

 

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illo
illo
6 anni fa

amianto, idrocarburi cancerogeni, piombo e cadmio, inceneritore. Ma è mai possibile che il peggio peggio delle industrie dannose stia in questo comprensorio?? Cari turisti, venite ad ammalarvi a Milazzo!!

Milazzese
Milazzese
6 anni fa
Reply to  illo

Mi dispiace informarla che il problema del turismo non sono le industrie ma l’incapacità delle amministrazioni e dei cittadini a fare turismo.