IL COMMENTO. Il sindaco Giovanni Formica, a quanto pare, dopo il panettone si mangerà anche la colomba. Il presidente del consiglio comunale Gianfranco Nastasi avrebbe intenzione di sfruttare quasi tutti i trenta giorni concessi dalla legge per portare in aula la mozione di sfiducia, in modo da stringere gli accordi necessari per mandare a casa il primo cittadino tacciato di incapacità amministrativa.

Secondo i bene informati la mozione potrebbe essere discussa, subito dopo Pasqua, presumibilmente tra martedì 3 e mercoledì 4 aprile.

I firmatari del documento sono diciassette, affinché l’amministrazione decada servono minimo altri tre voti. Difficilmente si raggiungerà l’obiettivo. Questo, nonostante le pressioni politiche e dei social che danno la caccia principalmente “all’untore azzurro” (i tre consiglieri vicini a Forza Italia che mantengono l’appoggio al sindaco) la cui unica colpa è quella di mantenere la stessa posizione presa in campagna elettorale.

Mettiamo le cose in chiaro: nessuno crede che Giovanni Formica abbia ben amministrato. A cominciare dai suoi fedelissimi. I passi falsi che hanno segnato il cammino amministrativo, e fiaccato il morale anche dei più ferventi sostenitori, sono tanti: ci ha impiegato quasi due anni per ammettere che c’era il dissesto finanziario nonostante i suoi esperti gli avessero fatto un quadro chiaro dopo pochi mesi; ha gestito malissimo la questione parcheggi a cominciare dall’obbrobrio in Marina Garibaldi; idem per l’autovelox e le relative multe; dato la mazzata finale al Borgo, per decenni punto di riferimento della movida nel comprensorio; utilizzato una linea poco chiara con le industrie (lui faceva il poliziotto cattivo mentre gli assessori andavano a cercare contributi per iniziative dell’amministrazione); la mancata apertura di strutture come il palazzetto dello sport al pubblico che significa anche zero sponsor per le società sportive che disputano gli incontri; senza considerare, in materia di rifiuti, il “porta a porta” gestito senza alcun criterio. La colpa più grave è la più assurda: anche quando Giovanni Formica aveva ragione, a causa di una pessima comunicazione esterna è spesso passato dalla parte del torto (fino a pochi giorni fa non esistevano bilanci e non si poteva spendere un centesimo extra).

Ma se gli assetti saranno mantenuti tutto questo non basterà per mandarlo a casa. Il motivo? Una gestione altrettanto dilettantistica della mozione di sfiducia.

Una mozione frutto di piccole vendette personali o voglia di rivalsa fomentate da un pugno di consiglieri delusi, “cucinata” in casa senza coinvolgere i partiti. Gli stessi partiti che oggi, di fronte agli Sos lanciati dai consiglieri rivoluzionari, allargano le braccia.

Ma perché visto che Formica ha operato male i consiglieri, per il bene della città, non azzerano questa esperienza amministrativa?

Anche in questo caso la risposta è semplice. Se la mozione andasse in porto (qualcuno tenta di coinvolgere gli indecisi minacciando dimissioni di massa che porterebero alla decadenze dell’aula), ai primi di giugno si dovrebbe ritornare alle urne e a maggio i partiti e movimenti dovrebbero presentare liste e candidato a sindaco, un lasso di tempo troppo breve per organizzarsi, stringere accordi e, perché no, garantirsi il posto o l’assessorato. Parliamoci chiaro: molti dei firmatari hanno firmato perchè sapevano che non sarebbe passata. Altri per demarcare il territorio e poter sbandierare ai quattro venti nel 2020 che loro non c’entrano nulla con l’esecutivo uscente.

Certo, l’autorevolezza e l’equilibrio dei papabili successori di Formica potrebbero mettere tutti d’accordo. Ancora mancano una decina di giorni e questo commento potrebbe essere clamorosamente smentito. Nel centro destra si fanno i nomi del presidente Gianfranco Nastasi e dei consiglieri Pippo Midili, Simone Magistri e dell’evergreen Lorenzo Italiano noto per avere guidato la legislatura precedente a quella del dissesto. Ma stranamente la possibilità di salvare Milazzo, mettendo la città in mano, a questi politici non sta aiutando. Tutt’altro. Milazzo, è il caso di dire, è proprio strana.

Gianfranco Cusumano

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Robin
Robin
6 anni fa

Come mai non parlate del comunicato dell’asserore regionale Bernadette Grasso che ha smentito totalmente quanto asserito dai 3 consiglieri che fanno da stampella alla giunta più catastrofica di sempre. Se non si allineano a quello che deciderà il partito sono fuori e qualcuno (Capone) ha da perdere in ogni caso, o la faccia o il posto di funzionario di gabinetto della sopra citata assessore.

Filippo de Silva
Filippo de Silva
6 anni fa

non è una novità, si mangerà la colomba, l’altro panettone e così via fino a maggio 2020. Non si hanno LE PALLE per fare certe cose a Milazzo!

Massimo
Massimo
6 anni fa

L’importante ricordarsi di questi personaggi che da 20 e oltre occupano le poltrone e non vogliono staccarsi. Mi auguro,visto che il M5* si è rafforzato,di iniziare a provvedere di mettere persone pulite e trasparenti senza mettersi in casa qualche schedato di appartenenze del passato . In poche parole i vecchi a casa già fatto troppo.

Salvo
Salvo
6 anni fa

Caro direttore,la informo comunque a come vada a finire, il signor formica nella sua gestione amministrativa è stata una catastrofe,lui che criticava l’operato degli altri, è riuscito solo a fare peggio.

il giustiziere senza nome
il giustiziere senza nome
6 anni fa
Reply to  Salvo

la peggiore amministrazione degli ultimi 100 anni! #semplice

Elettore Democratico
Elettore Democratico
6 anni fa

Purtroppo, lo dico da milazzese amante del mio paese, in questo momento non c’è alcuna figura di politico che possa risollevare la città dal disastro attuale.
Sicuramente non accetteremo più minestre riscaldate, i personaggi citati sopra li abbiamo pesati e valutati e sono risultati fasulli.
Ci vuole un comitato civico che senza preconcetti di colore politico individui la persona giusta.