LA STORIA. Da cinque mesi rimane senza cane guida il blind chef Antony Andaloro, 51 anni, il primo cuoco italiano non vedente ai fornelli che gira l’Italia esibendosi in cene di beneficenza sensoriali in cui i commensali mangiano al buio. In base ai verbali della polizia municipale del comune di Milazzo l’animale non sarebbe stato tenuto nel migliore dei modi e gli è stato sequestrato. Una situazione che va avanti dal maggio scorso e che sta diventando un vero caso come racconta il suo legale, Rosy Amaddeo, in una nota nella quale ricostruisce la propria versione. La cosa peggiore è che la lontananza dal proprio cane guida, Naomi, possa risultare dannosa per lo stesso animale, che senza il padrone potrebbe presto dimenticare i principali comandi impartitigli, perdendo così il proprio ruolo di guida per non vedenti. Senza considerare gli insulti subiti da animalisti sulle pagine facebook. «Nonostante giri l’Italia per le mie cene lavoro solo nel campo della beneficenza -ha dichiarato-, vivo quindi con solo una pensione, che devo spendere in buona parte per pagare un’accompagnatrice. Non si può privare così un uomo della propria autonomia. Privandomi del mio cane guida mi hanno privato di una parte essenziale della mia vita».

ll cuoco milazzese si trovava a Parma per un concorso internazionale di cucina ed aveva lasciato il cane guida in affido alla madre, insieme ad un altro cane accudito dalla figlia più piccola. Alcuni giorni dopo, l’animale della figlia è stato trovato impiccato. Era legato per la sua “natura vivace” e probabilmente è caduto accidentalmente da un muretto del terrazzo avvertendo la presenza di un altro cane. Per telefono, era il 9 maggio, Andaloro autorizza i vigili ad accedere alla propria abitazione ma al dolore per la perdita dell’animale se ne aggiunge un altro: i vigili non si limitano a recuperare il corpo del cagnolino ma prelevano anche il cane guida. Ad avvisarlo sarebbe stata la mamma che, come al solito, si era recata a casa di Andaloro per portare da mangiare alle bestioline.

Andaloro il 13 maggio ritorna da Parma e comincia il suo calvario burocratico. Presenta una istanza per la restituzione di Naomi senza il quale non può spostarsi autonomamente ma dopo cinque mesi ancora non riesce a riabbracciarla.

Secondo quanto riportato dall’avvocato Rosy Amaddeo, Andaloro, il 18 maggio, intorno alle ore 17, lo chef viene invitato a recarsi a Capo di Milazzo, nella sede di un’associazione animalista locale, “Amici degli animali”, in quanto si sarebbe dovuto regolarizzare al sequestro del cane in tenuto con «poca cura» e risultava «in stato di cattiva salute». Con non poche difficoltà nel raggiungere il posto, Andaloro si presenta con l’avvocato ma il verbale a quel punto – alle ore 17,20 – è stato già chiuso e il cane guida ufficialmente sequestrato. «Secondo il verbale – scrive l’avvocato Amaddeo – i controlli effettuati sull’animale sarebbero stati eseguiti quasi dieci giorni dopo che il cane guida era stato portato via dall’abitazione del mio assistito. Risulta difficile comprendere perché gli esami non siano stati effettuati immediatamente, se effettivamente il cane si trovava in condizioni così pessime. Trascorsi dieci giorni, chiaramente, l’animale non si trovava più nello stato in cui era stato prelevato».

Da qui l’istanza di revoca, rigettata dal pubblico ministero poiché erano in corso “accertamenti per verificare le condizioni di salute del cane”. Seguiranno poi diverse istanze, ad oggi tutte rigettate.

«Sono trascorsi ben cinque mesi -conclude l’avvocato Amaddeo- a questo punto mi chiedo quali controlli sia necessario effettuare. Si dovevano stabilire le condizioni iniziali del cane, non quelle attuali, dato che l’animale non si trova più sotto le cure del mio assistito. Siamo riusciti ad ottenere solo un incontro tra l’uomo e il suo cane guida, e posso dire che l’animale in quell’occasione si è dimostrato particolarmente affettuoso nei confronti del padrone. Già questo basterebbe a dimostrare la sua innocenza».

 

 

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senzapelisullalingua
senzapelisullalingua
6 anni fa

Cose che possono succedere in Italia dove un’animalista è giudice di tutti coloro che non la pensano come lui riguardo gli animali…
ma in cambio lascia la cacc@ sui marciapiedi e nelle scarpe altrui…

Marta
Marta
6 anni fa

Non vedo perché questo articolo comincia col dire che questo signore è uno chef pluristellato,questo che vuol dire che ha più diritti di una persona comune? Se gli è stato sequestrato il cane e il PM ha riggettato le varie istanze di dissequestro una motivazione importante alla base c’è. È troppo facile mandare lettere ai giornali per avere ragione..

senzapelisullalingua
senzapelisullalingua
6 anni fa
Reply to  Marta

Forse ti è passato inosservato che è sopratutto non vedente e che si tratta di un cane guida… altro che persona comune come te animalista tu-cul !!!

Mario
Mario
6 anni fa

Credo che il signor. Andaloro voglia passare come vittima, ma forse non lo è. Se la procura ha sequestrato il cane sicuramente era in evidente stato di denutrizione. Mi chiedo perché il signor. Andaloro era a Parma e il cane era nel terrazzo.