Il fondatore della Central Vincenzo Messina con la moglie

Tutto è cominciato grazie ad una Fiat 600 rossa e ad una grande passione e determinazione, qualità che Vincenzo Messina, fondatore della Central, ha applicato ogni giorno. Oggi la flotta aziendale è composta da 15 pullman Gran Turismo e decine di vetture , furgoni e mezzi a due ruote.

Accanto a lui i figli Anna, Enzo e Giovanna e uno zoccolo duro di dipendenti dall’alta professionalità e competenza tecnica che non hanno mai voltato le spalle.

Sono trascorsi cinquant’anni da quando un giovane Vincenzo Messina ha fondato a Milazzo la società che oggi si chiama Central e offre quotidianamente servizi di taxi, noleggio con e senza conducente, garage, noleggio bus e transfer da e per l’aeroporto di Catania, Palermo e Trapani.

Nei giorni scorsi l’importante anniversario è stato festeggiato in un noto locale di Capo Milazzo. Accanto alla famiglia Messina gli amici, i dipendenti e i clienti storici che hanno accompagnato in un crescendo la storia della società che oltre a potere contare su un parco macchine delle migliori marche, esporta il proprio nome sia in Italia che all’estero collaborando con i tour operator più importanti e presenziando alle borse internazionali del turismo. Nel biglietto d’invito campeggiava il motto di Henry Ford : «Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme un successo». Messaggio augurale per il prosieguo.

«Anche per fare contenti i genitori mi ero iscritto alla facoltà di Giurisprudenza – ricorda Messina – ma avevo capito da subito che quella non era la mia strada. Ero attratto dalle auto e dalle potenzialità economiche che queste potevano esprimere in un territorio come Milazzo dove tanta gente non poteva permettersi una vettura. Lo scontro con mio padre fu duro: pensava volessi fare l’autista e non l’imprenditore – sorride Messina». In zona esistevano aziende che affittavano automobili ma esclusivamente con conducente. «Io, invece, credevo che la chiave di volta era il noleggio anche senza il guidatore per fare realizzare il sogno di raggiungere qualunque meta ad un costo accessibile. E fu la formula vincente».

Alla prima Fiat 600 rossa che inizialmente accompagnava i viaggiatori da e per la stazione ferroviaria (era il 1967) seguì una Fiat 1100 bicolore. Innumerevoli gli aneddoti che Messina racconta a partire da tutte quelle volte che è stato costretto a recuperare l’automobile nottetempo utilizzando la doppia chiave visto che il cliente non la restituiva o quando recuperò un suo mezzo in campagna che, scoprì, veniva utilizzato per il trasferimento dei maialini. Altri tempi.

Gli autobus, invece, arrivarono negli anni ’70. «Gli autobus che circolavano erano spartani, io invece puntavo sul turismo, su lunghe percorrenze che dovevano essere garantire un viaggio comodo e rilassante. Ho fatto apportare modifiche migliorative ai mezzi ed in particolare ai sedili, ai rivestimenti, all’impianto di condizionamento dell’aria e i risultati si sono manifestati principalmente a cavallo tra gli anni ‘80’ e ’90 quando la gente ha cominciato a muoversi collettivamente e si è registrato il boom del turismo congressuale, religioso e scolastico».

Sono trascorsi cinquant’anni ed Enzo Messina guarda al futuro. «Per me la vita è un viaggio continuo – conclude – se ne finisce uno durato cinquant’anni e ne comincia un altro».

(Articolo redazionale di Oggi Milazzo per la Central)