“Milazzo during WW1” è il titolo di una delle due esposizioni ideate ed allestite nel Mastio del Castello da Laura Ryolo, nell’ambito del cartellone estivo promosso dall’assessore alla Cultura Salvo Presti. L’inaugurazione è prevista domani, venerdì 28 luglio, alle ore 19,30. Non è un caso che il titolo di questa mostra, allestita nei locali che un tempo ospitarono la direzione del carcere giudiziario, sia stato riportato in lingua inglese. E non è soltanto la bandierina britannica a campeggiare nei testi degli eleganti pannelli in forex: i testi sono stati tradotti infatti anche in francese e tedesco e sono accompagnati da QR code che ripercorrono – nella versione online – una delle pagine più dolorose della storia dell’umanità.

Nemmeno la scelta del Castello è stata casuale dal momento che: «Al fine di sostenere la crescita di una cultura della pace e della pacifica convivenza tra i popoli ed allo scopo di ricordare ed onorare le vittime militari e civili di ogni schieramento e nazionalità”, l’Assemblea Regionale Siciliana con legge n. 5 del 20 marzo 2015 ha inserito il Castello di Milazzo tra i 28 luoghi della memoria della Grande Guerra in Sicilia. Laura Ryolo, socia onoraria della Società Milazzese di Storia Patria nonché nipote di quel Domenico Ryolo cui Milazzo deve la scoperta del suo passato archeologico, vuole pertanto ricordare e mostrare come la cittadella fortificata di Milazzo ospitò, durante la Prima Guerra Mondiale, un campo di prigionia di ufficiali austro-ungarici e, qualche anno prima, nell’antico Duomo, una caserma di militari dell’Esercito Italiano. Non fu casuale nemmeno la scelta del Governo dell’epoca: destinarono i prigionieri austro-ungarici al Castello perché questo ospitava già un carcere giudiziario.

Ed ecco che a «Milazzo during WW1» si affianca un altro spazio espositivo, quasi una mostra nella mostra: «The Mastio, a prison», una carrellata di pannelli – esposti nella Cappella di S. Barbara ed anch’essi in 4 lingue e con tanto di QR code – che, tra gigantografie di detenuti e guardie carcerarie, intende far ripercorrere a turisti e visitatori la memoria penitenziaria del Mastio, collocabile tra la fine dell’Ottocento ed il 1960. Un paziente lavoro di ricerca – in gran parte inedito – messo in mostra grazie alla preziosa collaborazione della Società Milazzese di Storia Patria ed alla disponibilità offerta dall’assessorato alla Cultura.