Ridimensionato il repartodi Otorino dell’ospedale Fogliani. Si tratta di uno dei fiori all’occhiello della struttura ospedaliera guidata dal direttore sanitario Paolo Cardia che però rischia di disperdere il suo patrimonio di competenze. Secondo la nuova rete ospedaliera della Regione Siciliana, infatti, non esisterà più l’Unità operativa complessa di orinolaringoiatria nella fascia tirrenica siciliana fra Villafranca Tirrena a Termini Imerese. Al contrario, nella riviera ionica potrà contare su almeno otto unità operative complesse di otorinolaringoiatria dislocate fra Messina e Catania.

Eppure, l’otorinolaringoiatria di Milazzo, diretta da Vincenzo Milone, nonostante strumenti e farmaci sempre al minimo indispensabile, (la colonna video che viene utilizzata per gli interventi endoscopici risale a circa 20 anni fa mentre l’otorinolaringoiatra di Taormina può contare su una colonna video addirittura tridimensionale) garantisce il servizio di reperibilità notturna e festiva oltre che quello quotidiano per tutta la fascia tirrenica. A Milazzo arrivano pazienti provenienti dai pronto soccorso di Lipari, Patti, Sant’Agata di Militello e Mistretta e Barcellona. Il presidio di Otorinolaringoiatria inoltre assicura interventi in elezione di qualsiasi tipo, tranne quelli per cui il reparto non è specificamente attrezzato.

Certo, con la riduzione delle sedute operatorie è diminuito anche il totale del fatturato milazzese, certamente per cause esterne alla volontà dei medici.  A Milazzo vengono fatti interventi all’orecchio, al naso al collo, al cavo orale e alla laringe. Ci sono circa 300 pazienti in lista d’attesa per intervento chirurgico in elezione. Fino a un anno fa gli anestesisti davano la loro disponibilità operatoria tre volte a settimana mentre ulteriori due sedute venivano effettuate all’ospedale di Patti. Poi la direzione ha unificato le unità operative complesse di otorinolaringoiatria di Patti e Milazzo con conseguente unificazione delle liste d’attesa. Secondo la logica le sedute operatorie sarebbero dovute passare da 3 a 5, mentre invece sono state ridotte inizialmente ad una singola seduta operatoria e, dopo vibranti proteste, a due sedute operatore settimanali con successivo ottenimento del prolungo pomeridiano.

Anche gli addetti ai lavori si domandono perché non possano esistere due unità operative complesse di otorinolaringoiatria nella stessa Asp a distanza di 80 chilometri l’una dall’altra, quando esistono due unità operative complesse di oculistica a distanza di 20 chilometri, dislocate una Milazzo ed una a Patti.

PLAUSO DEL PDR ALLA RETE OSPEDALIERA. Ma c’è chi si dice soddisfatto del risultato ottenuto con la nuova rete sanitaria regionale. Come il deputato regionale Beppe Picciolo. “E’ terminata una settimana importante per la sanità siciliana. Sono state messe in moto tutte quelle procedure che consentiranno alla nostra regione di entrare di diritto nel “terzo millennio della salute. Per alcuni è un cambiamento epocale impossibile da concepire: niente più privilegi, niente riserve indiane da tutelare; solo il cittadino con i suoi sacrosanti diritti al quale offrire una sanità efficiente e soprattutto di qualità”.

 Picciolo si dice soddisfatto per “l’approvazione di una rete ospedaliera di grande qualità e di sostanza, che certamente non è ancora perfetta, ma che insieme agli attori principali stiamo cercando di modellare e migliorare rispondendo, per quanto è possibile con le risorse a disposizione, alle reali esigenze dei territori, correggendo gli errori programmatici e cercando molto faticosamente di far sedere tutti attorno ad un tavolo tecnico comune per fare sintesi”.

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poveramilazzo
poveramilazzo
6 anni fa

e se è contento l’On Picciolo siamo tutti contenti!!! ora viene prende i voti con i suoi sodali che lo supportano e poi ci fà questi regali togliere togliere togliere!!alle Regionali mandiamolia quel paese!!!

Ludovico
Ludovico
6 anni fa

Segue–ma nessuno si lamenta di fare ridurre i tempi di attesa per le prestazioni specialistiche ambulatoriali e di potenziare gli ambulatori territoriali i cui tempi di attesa sono tremendamente lunghi favorendo il privato,ma ,perche’ l’incidenza ovvero il fabbisogno della popolazione e’ piu’ negli ambulatori che nelle corsie ma, si sa, negli ospedali c’e’ il baronato……

Ludovico
Ludovico
6 anni fa

Sono veramente stufo di sentire la solita nenia sull’ospedale e sulle critiche sull’accorpamento a cui si da la solita colpa alla politica ,la’ dove da Aosta a Pachino gia’ era in itinere da precedenti governi locali e nazionali di destra.Ma quello che mi da piu’ fastidio e che ad insorgere sono sopratutto i trombati che non ci hanno mangiato piu’o i maestri di demagogia (politica).SEGUE-