Non è tramontato il progetto dell’Aeroporto del Mela nella zona industriale di Milazzo: l’imprenditore indiano Panchavaktra attende che la Regione fissi la data per la firma del protocollo con cui avviare ufficialmente le attività. A fare un punto sulla vicenda, nel salone degli Specchi della sede della Città metropolitana, sono stati i rappresentanti dei comitati che sostengono da sempre l’esigenza di creare uno scalo nel messinese. La Regione, secondo quanto sostenuto nel corso della conferenza, ha ritenuto meritevole di interesse sia la documentazione economica inviata dall’imprenditore che dimostrerebbe la consistenza economica del gruppo Panchavaktra sia l’ipotesi tecnica che – dopo avere lasciato Barcellona – prevede l’opera nell’area industriale e nello specifico tra Torregrotta e Milazzo.

L’aeroporto sarebbe però solo un tassello di un puzzle più ampio. Il progetto prevede una piastra logistica multimodale per uno scambio bilaterale di merci con l’Asia, un importante punto strategico per il commercio ed un porto marittimo. «Gli studi di fattibilità – sostiene il portavoce dei comitati, l’ingegnere Carmelo di Bartola – hanno espresso un parere positivo sulla realizzazione dell’opera sia per quando riguarda la situazione dei venti e l’orientamento della pista, sia per quanto riguarda lo spazio di manovra degli aeromobili che non andrà assolutamente ad interferire on le strutture della vicina raffineria di Milazzo».

Il protocollo doveva essere firmato alla presenza dell’ambasciatore indiano in Italia lo scorso 20 maggio, ma una serie di “impedimenti” hanno portato al rinvio della firma. I “grattacapi” giudiziari di Crocetta nell’ambito dell’indagine sui trasporti marittimi che parte da Trapani e le amministrative che distoglievano comuni interessati dall’aeroporto (da San Pier Niceto a Lipari) hanno solo confermato l’esigenza di un posticipo.

Ora i comitati, però, lanciano un appello alla Regione, alla deputazione messinese e ai sindaci di attivarsi (e, se fosse necessario, la voce grossa con chi di dovere) per fare in modo che si riesca a firmare questo protocollo entro l’estate (prima delle Regionali di novembre) in modo da consentire a Panchavaktra di ottenere i vincoli e le autorizzazioni, acquistare i terreni, fondare una società con sede legale in Italia e dare inizio ai lavori. Sono 124 le aziende che insistono nell’area interessata dal progetto di cui la metà inattive.