«Vedo solo chi ha idee ma non ha risorse economiche. È assente chi invece ha le risorse economiche ma non ha idee per la collettività. Il Castello incassa 75 mila euro all’anno ma ne servono 300 mila solo per tenerla aperta». Parole amare quelle del sindaco di Milazzo Giovanni Formica nel corso degli “Stati generali Cittadella fortificata”, voluti dall’assessore alla Cultura Salvatore Presti  per il rilancio del monumento dopo aver ricevuto le proposte di associazioni.  Posizioni diverse anche se obiettivo comune: valorizzare il Castello attraverso una gestione che sia produttiva e consenta al bene di ricevere la necessaria manutenzione per evitare le criticità che si sono registrate in questi anni.

Diverse i sodalizi presenti : “Italia Nostra”, “Prima il Territorio”, Pro loco, “Magica”, collettivo Milab e Mosaico, cui si sono aggiunti gli esperti Giovanni Mangano e Pierpaolo Ruello e il consigliere Antonio Foti. Presente anche il sindaco Giovanni Formica il quale si è detto entusiasta  per il successo dell’iniziativa ma preoccupato per la mancata risposta del settore imprenditoriale. .

Sostanzialmente sono stati tre gli spunti da sviluppare: tutela, valorizzazione e promozione. Porre come obiettivo primario la centralità del “Castello” e del Borgo, unica via per ripensare il modello di sviluppo della nostra città.  Aver acquisito lo stemma dei “Borghi più belli d’Italia impone un cambio di rotta in particolare modo sulla strategia e sul modello di gestione che intendiamo impostare da qui ai prossimi anni.

Fin quando il patrimonio storico architettonico sarà legato al destino del bilancio comunale i margini per una programmazione a medio/lungo periodo anche in relazione all’ordinario sono decisamente ristretti. «Gli Enti Locali, in particolare quelli del Sud, che non sono riusciti ad incidere sull’Art Bonus a causa di un tessuto imprenditoriale che subisce una crisi economica profonda, vivono una fase delicatissima – ha detto il consigliere Antonio Foti –.  La sfida è riuscire a svincolare l’immenso patrimonio culturale della nostra città dal destino economico e finanziario dell’Ente pensando ad una gestione alternativa, quale può essere per esempio una Fondazione, mettendo naturalmente al centro  la finalità pubblica e coinvolgendo  soggetti importanti quali l’Università, la Sovrintendenza, le associazioni e i soggetti che si occupano di tutela dei Beni Culturali».

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Paolo
Paolo
6 anni fa

Siamo al paradosso. Persone che avete idee sul castello, per favore, non pensate più; al comune di idee non sanno che farsene!!!! Ma il famoso esperto, ex grillino, figlio d’arte, passato ad altro partito, che ha addirittura una società specifica di pratiche per bandi europei, non ha trovato una briciola di finanziamento per il secondo castello più grande d’Europa? Vergogna continua in città!

giuseppe
giuseppe
6 anni fa

Secondo me la sfida (per noi milazzesi) è riuscire a svincolare la nostra città da questo sindaco incapace.

amoleisoleeolie
amoleisoleeolie
6 anni fa

con una raffineria così grande che inquina e il comprensorio dichiarato per legge come zona ad “alto rischio ambientale” chi volete che investa a Milazzo?
neanche un pazzo…..
Milazzo è stata condannata 50 anni fa, quando avete scelto l’ industria al posto del turismo

poveramilazzo
poveramilazzo
6 anni fa

chistu ancora non capiu chi non si fida chiu nuddu!!! COME PUOI PRETENDERE CHE GLI IMPRENDITORI SI FIDANO DI UN PINOCCHIO

aiuto
aiuto
6 anni fa

dopo due anni, non ci sono più dubbi…. era megghiu santu dariu du casteddu