Volgari sterpaglie e ricettacolo di zecche o area di pregio naturalistico? Quando si parla del boschetto dell’Ancora di Legambiente, al Tono di Milazzo, la città si spacca. Per l’amministrazione comunale, però, non vi sono dubbi al punto da riconoscerne ufficialmente la valenza naturalistica. La giunta, infatti, ha approvato una proposta di delibera avanzata dall’assessore all’Ambiente Damiano Maisano, con la quale prende atto dei contenuti di uno Studio redatto dal Dipartimento di Scienze Chimiche, Biologiche, Farmaceutiche e Ambientali “Orto Botanico“ dell’Università degli Studi di Messina – nel quale viene evidenziato il valore scientifico dell’area Boschetto dell’Ancora. A quanto pare nela fitta vegetazione ci sarebbero diverse specie vegetali di grande valenza naturalistica. Nel provvedimento si dà anche atto che l’Amministrazione comunale “porrà in essere tutti gli interventi di propria competenza finalizzati ad ottenere la salvaguardia dell’area del Boschetto dell’Ancora, nel rispetto e nei limiti della titolarità demaniale dell’area in questione”.

“Abbiamo ritenuto opportuno adottare questa delibera – ha affermato l’assessore Maisano – vista la particolare valenza della relazione che ci è stata trasmessa da Legambiente concernente lo studio redatto dall’Università di Messina nel quale viene evidenziato il valore scientifico dell’area, considerata l’ultimo lembo di litorale in cui è attiva già da decenni la conservazione di germoplasma di specie rare e a rischio di estinzione, sia per la sua valenza naturalistica essendo caratterizzato da una notevole biodiversità, con specie tipiche della vegetazione litoranea mediterranea, sia sotto un profilo educativo e simbolico in quanto esempio e modello di gestione corretta e lungimirante di un tratto di litorale quasi unico nel suo genere. Un vero e proprio “Bene Comune” unico in tutta la provincia di Messina, noto all’opinione pubblica, alle scuole e agli escursionisti, divulgato anche dall’Istituto Geografico De Agostini”.

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pietro
pietro
6 anni fa

se nessuno avesse avuto l’idea di investire nella zona del “patrimonio dell’umanità” in questione..di questo ammasso di sterpaglie..luride..maleodoranti..lasciate all’incuria e all’abbandono da innumerevoli amministrazioni comunali che si sono succedute..chi ne avrebbe mai saputo niente…se non perché magari un mozzicone di sigaretta ne mandava in fumo cotanta importanza naturalistica…

riccardo
riccardo
6 anni fa

lega ambiente?
E punta o rugnu avi u BALATUNI ogni colpu di mari è un colpu di cannoni , ca affunda li petri e tocca li fundali….A PUNTA O RUGNU e la punta di l’omini Sapi.

Ruggeri invece di fare foto al tono controlla tutto il resto…

Onnep
Onnep
6 anni fa

Tutto ponente dovrebbe essere come questo boschetto, invece migliaia di macchine senza alcun controllo invadono ció che resta della duna per imboscarsi o avvicinare le lasagne alla spiaggia nell indifferenza di tutte le amministrazioni comunali. Muretti di cemento armato alti 1 metro e 10km di parcheggi a pagamento.