Arriva l’estate e gli ambientalisti lanciano un monito contro le sponsorizzazioni di eventi da parte delle industrie. Il “Movimento ambientalista di Milazzo e della Valle del Mela” ha scritto al sindaco di Milazzo, Giovanni Formica, agli assessori e ai consiglieri comunali invitandoli a modificare «con la massima urgenza» il regolamento per la concessione del patrocinio della Città di Milazzo, in modo tale che non venga più concesso in presenza di sponsorizzazioni da parte di aziende connesse ad attività industriali che, ai sensi del Piano Paesaggistico dell’Ambito 9, rappresentano fattori di degrado e/o detrattori paesistici lesivi per il nostro territorio». Secondo gli ambientalisti questa situazione «lede anche la dignità di tutti quei cittadini che sono affetti da patologie ambientali o che purtroppo non sono più tra noi».

«Spesso gli eventi organizzati a Milazzo sono caratterizzati dalla sponsorizzazione di grossi gruppi industriali che arrecano un grave danno al nostro territorio – scrive il Movimento che loda, però, «le azioni messe in atto dall’attuale Amministrazione Comunale a tutela dell’ambiente e della salute pubblica» – e troppo spesso si nota anche il patrocinio della Città di Milazzo. Da cittadini milazzesi e del comprensorio proviamo un senso di disgusto nel vedere i loghi delle grosse industrie inquinanti affiancati a quello della Città di Milazzo».

 Il comitato cita il Piano Paesaggistico dell’Ambito 9. «Nel Piano si legge che le industrie recano un grave danno ambientale, paesaggistico ed economico al nostro territorio, a cui va aggiunto anche l’impatto sanitario evidenziato in vari studi medico-scientifici – si legge nella lettera inviata al Comune di Milazzo – pertanto riteniamo paradossale che la Città di Milazzo conceda il proprio patrocinio accanto alle sponsorizzazioni di tali industrie. Soprattutto se si considera che queste sponsorizzazioni, al contrario di quanto avviene di norma, non hanno alcuna finalità commerciale (la Ram ed A2A non commercializzano i propri prodotti o servizi ai cittadini milazzesi), bensì evidentemente finalità di ben altra natura, alquanto singolari per uno sponsor, che potremmo definire eufemisticamente “socio-politiche”.

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gigi
gigi
6 anni fa

Visto che la raffineria c’è nel bene e nel male, non capisco perché la RAM non debba donare alla comunità milazzese, la realizzazione di un progetto di utilità sociale (per esempio la realizzazione di un parcheggio zona porto, la costruzione di una nuova strada in una frazione del comune, il restauro di un immobile comunale per essere fruito dai giovani o dagli anziani)

Mah
Mah
6 anni fa

Mah gli ambientalisti…. non vogliono l’impianto di valorizzazione energetica del CSS quando tutta l’Europa fa la raccolta differenziata e recupero energia dai rifiuti che non possono essere differenziati… ma noi siamo più intelligenti di tutto il mondo e abbiamo la soluzione in tasca… il problema è che la tasca era bucata e si è persa per strada…

Mahh
Mahh
6 anni fa

Mah gli ambientalisti…scrivono contro le industrie e poi sono i primi a presentare curriculum agli uffici di questa industrie.. non vogliono la centrale e parlano di energia alternative senza nemmeno sapere come funziona la generazione e la distribuzione dell’energia in rete.. non vogliono la raffineria ma camminano con le auto che bruciano i carburanti prodotti della raffinazione…

cittadino che non vuole più subire

Purtroppo per voi il petrolio non e’ piu’ necessario per produrre energia. Il settore termoelettrico e’ in crisi, stanno chiudendo tutte le centrali termoelettriche, il futuro e’ nelle rinnovabili. Quanto alla raffineria, che puo’ trattare anche 20 milioni di tonnellate l’anno di petrolio, non serve certo a produrre benzina per i milazzesi, dove i prezzi della benzina sono i piu’ cari d’italia

cittadino che non vuole più subire

Le imposte e le tasse comunali le pagano tutti i cittadini, con la differenza che il normale cittadino non inquina, mentre le industrie pesanti emettono ogni giorno tonnellate di sostanze cancerogene. Le tasse comunali che pagano (vorrei proprio vederle) non sono nulla in confronto ai costi sociali che procurano.