ISTITUTO “RENATO GUTTUSO”. E’ inevitabile, la vita legherà più o meno saldamente due persone insieme e lascerà la storia di entrambi segnarsi reciprocamente non tanto da quel tratto di vissuto insieme, che sia breve o lungo, bensì dal momento in cui ognuno avrà deciso di proseguire da solo. Il difficile da fare, di sicuro, è la riorganizzazione dei propri progetti, grandi o piccoli che siano stati, escludendone un membro, accettando il fatto che la felicità di una persona probabilmente non era la stessa dell’altra. Come riabituarsi a non ricevere più quelle frasi dolci che facevano sentire amati per davvero proprio da quel qualcuno tanto particolare, a non avere più addosso quel tipo di sguardo che riusciva ad intrufolarsi fin dentro al cuore, quello che si posava come una carezza leggera ma decisa, quello sguardo che attraversava gli occhi arrivando all’anima? Quell’angelica invadenza cullava il cuore senza fermarsi all’apparenza, oltrepassando le ciglia e le palpebre. E quelle dita innamorate che infiammavano al solo tocco la pelle e lo spirito? Adesso improvvisamente il loro posto è stato ceduto ad una sensazione sgradevole di un’anima che si raggela.
Non si sta più bene. Forse è proprio l’idea di ritrovarsi inaspettatamente abbandonati che non fa trovar pace o l’accorgersi controvoglia che quella persona era diventata davvero un’estranea con la stessa capacità con cui un serpente cambia la pelle. Non ci si riesce a spiegare come un avvenimento grande e profondo sia potuto accadere dentro una calma così piatta senza che nessuno l’abbia potuto impedire. Quanto tempo si era speso a cercare disperatamente la corrispondenza di uno sguardo, qualcosa dentro il quale perdersi, e quanto altro se ne era impiegato nel tentare di tenere unito quel legame?
Tutto ciò che fa male, però, non ha altro scopo che insegnare, solidificare il carattere, costruire una persona. Ogni esperienza è come un cartello stradale che indirizza il cuore verso ciò che è davvero destinato a lui, e la fine di un amore, soprattutto in giovane età, non è che l’inizio di un altro cammino più maturo e più forte. Certo l’intensità del malessere da affrontare è potente anche quando si tratta di due star della musica come Selena Gomez e Justin Bieber, il cui amore ha trovato fatica a riposare l’anima tra le dediche e gli sfoghi reciproci celati dietro le canzoni di entrambi i cantanti. E che dire della moda, che spopola, di porre due personaggi famosi al centro di una “ship”? In questi casi è ancora più problematico il momento della separazione. Il coinvolgimento dei fans in una relazione famosa diventa una specie di filtro che impedisce alla speranza di continuare a vagare tra vie sterili di qualcosa che bisogna lasciar andare. Non è necessario che un piacevole pettegolezzo steso sulle labbra di commentatori come burrocacao, pronto ad idratare le loro aride critiche, faccia ricadere la colpa su una delle due persone. Che cosa dovrebbe importare alla gente? Nella realtà solo i veri protagonisti sapranno quali mancanze nel tempo si sono fatte più vive fino a determinare la rottura del loro rapporto. Eppure, nonostante ciò, bisogna credere che , proprio come scrisse William Butler Yeats , “Non può esistere alcunchè di unico o d’intero che non sia stato strappato”.

BEATRIZ CATALFAMO IV F

Liceo artistico