ISTITUTO MAJORANA. “Leggere significa aprirsi alla vita. Incontrare gli scrittori serve a conoscere la loro personalità ed a comprendere meglio ciò che scrivono.” E’ stato un inizio caloroso, con un saluto formulato dal dirigente scolastico Stello Vadalà a Giuseppe Festa, scrittore del romanzo “La luna è dei lupi”, quello avvenuto presso il tecnologico mamertino il 21 marzo scorso. L’incontro con l’autore ha dato modo ai ragazzi coinvolti di esaltare i vari messaggi che il romanzo trasmette: dalla convivenza fra uomo e lupo all’accettazione del diverso come forma di arricchimento personale.

Il noto scrittore, laureato in Scienze Naturali, si occupa di educazione ambientale ed è quindi in linea con quella che è parte dell’offerta formativa del Majorana. Inoltre, si esibisce con il gruppo musicale Lingalad che lo ha portato a suonare su palcoscenici internazionali come quelli di New York, Bruxelles, Toronto e Francoforte; è anche autore di diversi reportage sulla natura trasmessi dalla Rai. Come autore, ha pubblicato i romanzi “Il passaggio dell’orso” (2013), “L’ombra del gattopardo” (2014) e “La luna è dei lupi” (2016) tradotti in diverse lingue.

Il libro “La luna è dei lupi” non ha una visione antropocentrica, è infatti raccontato dal punto di vista di un branco di lupi, in particolare del capobranco Rio. Lui, insieme alla sua compagna Lama e agli altri membri del branco dovranno attraversare la Terra degli Uomini per giungere in un territorio sicuro, poiché il loro, quello dei Monti Sibillini, viene occupato da un altro branco. Contemporaneamente, due umani intervengono nella narrazione: Lorenzo e Greta, due ricercatori che avranno inizialmente un ruolo marginale ma che poi saranno importanti per la salvezza del branco. Fondamentale sarà inoltre la figura di Scuro, il cane-lupo che rappresenta la diversità e lo spirito di sacrificio per un bene maggiore. Questo romanzo parla di amicizia, collaborazione, paura, speranza, accettazione e preghiera, paragonando i lupi agli uomini e facendo evincere che sono più simili di quanto si possa pensare.

La prima parte della presentazione del romanzo è stata curata dagli allievi attraverso la lettura di poesie dedicate alla luna, di brani tratti dal libro e di riflessioni riguardo le tematiche più importanti in esso trattate; Giuseppe Festa ha apprezzato il loro grande impegno sostenendo di sentirsi ripagato del duro lavoro svolto per scrivere il libro. Durante l’entusiasmante incontro si è scoperto, per esempio, che la sua passione per la natura è nata quando aveva circa 20 anni, stravolgendo la sua vita: da studente di Ingegneria, dopo 3 settimane di volontariato nel Parco D’Abruzzo, ha cambiato percorso di studi e città per inseguire quella che ha scoperto essere la sua vera strada.

Ecco perché adesso si occupa di educazione ambientale nelle scuole, soprattutto materne ed elementari: «Fin da piccoli – dice – bisogna entrare a contatto con la natura. Non basta insegnare ai bambini che gli alberi non vanno tagliati perché ci danno ossigeno, bisogna dargli modo di instaurare un rapporto empatico con ciò che li circonda. Noi proteggiamo solo quello che amiamo». Riguardo ai lupi, Giuseppe Festa ha affermato di aver avuto il privilegio di guardarne uno negli occhi «È stato molto strano. I lupi hanno uno sguardo completamente differente a quello del cane: negli occhi del lupo vedi il loro spirito selvatico, la loro impulsività e la loro libertà; ti fanno pensare che probabilmente anche noi uomini avevamo quello stesso sguardo molto tempo fa, quello spirito libero che ormai ci ha abbandonati e di cui fortunatamente i lupi ci ricordano l’esistenza». Ha reso anche noto come nella scrittura del libro si sia ispirato a fatti realmente accaduti fra cui la “wolf hawling” che lui stesso ha vissuto in prima persona – sentendo dal vivo l’ululato dei lupi –  e il salvataggio di un lupo con la respirazione bocca a bocca, effettuata da una sua amica ad un lupo morente in riva al fiume.

L’incontro si è concluso con Giuseppe Festa che, suonando la chitarra, ha cantato “Sogni d’oblio” – canzone dei Lingalad ispirata proprio al romanzo “La luna è dei lupi”- che descrive, dal punto di vista di un lupo, la fuga da un bracconiere nel bosco creando un’atmosfera particolare e catapultando i presenti nel mondo selvatico.

GIORGIA DI BELLA II B BS