Ninni D’Amico

Il 2017 porta via l’anno vecchio ma anche una decina di attività commerciali nel centro di Milazzo. Si tratta per lo più di  negozi a conduzione familiare che hanno chiuso i battenti la sera del 31 dicembre. A costringerli ad alzare bandiera bianca non solo la presenza dei centri commerciali all’ingresso del comune ma anche la crescita degli acquisti online anche nel settore moda e tecnologia. Sempre più frequente la pratica di provare indumenti e calzature nei negozi e poi acquistarli a prezzi vantaggiosi su internet.

Uno dei negozi a chiudere battenti ha oltre cento anni di storia, si tratta di D’Anila Sport (il nome racchiude le iniziali dei nomi D’Amico – Ninni – Laura), attività commerciale avviata nel 1910 dal nonno ed omonimo del titolare, Antonio D’Amico. All’inizio del secolo scorso la famiglia D’Amico vendeva articoli per gli amanti della caccia e della pesca. Negli anni ’40 subentra Salvatore D’Amico, papà dell’attuale titolare che addirittura portò delle novità assolute, tutto l’occorrente per fare attività sportiva: le scarpe da tennis della Superga, pantaloncini rigorosamente blu e maglietta bianca. Una divisa scelta principalmente per l’ora di educazione fisica a scuola. Negli anni ’70 prende le redini Ninni D’Amico che, complice l’austerity e il divieto di utilizzare automobili nel fine settimana, contribuisce alla diffusione dei pattini a rotelle che diventano l’oggetto del desiderio: a Milazzo è un vero boom. Negli anni ’80 D’Anila si specializza in articoli per la pesca (anche subacquea), surf e moda mare in genere. «Nel tempo con la diffusione dei centri commerciali e, ora, degli acquisti online, ci siamo specializzato in prodotti di nicchia – ammette Ninni D’Amico – ma ormai non c’è più alcun tipo di gratificazione. Il centro di Milazzo è sempre meno popolato e non ha senso investire in queste condizioni».

Sull’argomento è intervenuto anche il rappresentante di Confcommercio Pippo Russo. «Il momento non è dei migliori, inutile girarci intorno – ammette Russo – ma se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno posso solo dire che rispetto al 2015, l’anno appena trascorso, non è stato peggiore. Parlare di ripresa è azzardato ma, almeno, la parabola discendente si è fermata».

«E’ logico – aggiunge Fabio Milicia, commerciante della via Medici – che in queste condizioni va avanti solo chi non può fermarsi e chi ha la possibilità di fare altro preferisce abbassare la saracinesca».

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gaetano
gaetano
7 anni fa

Il centro cittadino è sempre meno popolato a causa dell’offerta che i vari commercianti propongono ai milazzesi e a chi viene da fuori. Basta pensare al recente NATALE. Veramente pensavate di invogliare la gente agli acquisti con 4 alberelli e 5 piantine??? Svegliatevi e pensate ad assumervi le vostre responsabilità. La “lungimirante ” amministrazione comunale che abbiamo, ha fatto il resto.

daniele
7 anni fa

Chiudono i negozietti di roba scadente…negozi come uomo, codraro e altri di alto livello sono ancora lì se pur con le loro difficolta..
Si da la colpa ai centri commerciali ma ci dimentichiamo che andiamo a Barcellona per comprare (a livello commerciale inarrivabile per milazzo).
Altra cosa che vorrei dire…un negozio deve essere pure bello da vedere…tristezza quei negozi!

Mamertino
Mamertino
7 anni fa

Se ne va un altro pezzo di storia della mia Milazzo, come è stato negli anni la chiusura dei mitici bar Cambria e Codraro…

milazzese migrante
milazzese migrante
7 anni fa

non è questione di centri commerciali o vendita online, a Milano negozi, bar e ristoranti non chiudono anzi, ne nascono sempre di nuovi, sempre più specializzati. Il problema vero è quello che dice il commerciante D’amico : ” Il centro di Milazzo è sempre meno popolato…”, è un fenomeno diffuso in tutti i paesi meridionali che si svuotano demograficamente:si “vive” 2 mesi estivi l’anno…

Milazzese
Milazzese
7 anni fa

Ma onestamente come fai a paragonare Milano con Milazzo?

milazzese migrante
milazzese migrante
7 anni fa
Reply to  Milazzese

nn volevo paragonare ma vedi che anche nelle piccole cittadine della Lombardia più o meno grandi come milazzo la tendenza è come Milano, con numeri più piccoli ovviamente, ma l’ economia “gira” ..

Salvo
Salvo
7 anni fa

Tipica risposta di navigatore internet anonimo, menomale che conosci Milano…….,ma fammi il piacere

Antonio
Antonio
7 anni fa

Commento che riguardo abbigliamento uomo,c’è poco o niente per una offerta assortita di qualità e prezzi ragionevoli,c’è molto per donna.La mia opinione è che i commercianti in centro devono rendersi conto che vicino c’è un centro commerciale di una certa dimensione,quindi chi vuole mantenersi sul mercato dovrebbe praticare prezzi più di mercato,altrimenti col tempo è logico che si chiude,saluti