Gli uomini della Guardia costiera hanno sequestrato sei chilometri di reti illegali al largo di Capo Milazzo posate per la pesca di Tonni e pesce spada. Il personale a bordo della Motovedetta CP 875 e del Gommone G.C. A64, ha accertato la presenza di attrezzi da pesca in mare senza la sigla identificativa della barca che li aveva posati, in violazione alle normative nazionali e comunitarie.

Come riportato in una nota stampa, si trattava di una rete illegale posizionata ad una distanza di circa 3 miglia a nord di Capo Milazzo. «Per caratteristiche costruttive (larghezza di maglia, trama di filato, ecc.) è classificabile come ferrettara irregolare, attrezzo che da anni è stato dichiarato illegale e che di norma viene utilizzato per la pesca dei grandi pelagici (tonni, pescespada, ecc)» si legge.

Negli ultimi giorni i controlli della Guardia Costiera hanno portato al controllo  5 unità da pesca «al fine di verificare lo stato degli apparati motore». In tutti i casi si è avuto modo di verificare una alterazione dei motori con l’obiettivo di aumentarne la potenza, pratica che è vietata dalle norme comunitarie. I proprietari sono stati sanzionati ai sensi del D.lgs 04/2012 che prevede una sanzione amministrativa di 4 mila euro, e la sanzione amministrativa accessoria che comporta l’assegnazione di punti di penalità ai comandanti delle unità da pesca ed agli armatori.

Ulteriori sanzioni sono state elevate a carico di conduttori di pescherecci per irregolarità accertate in merito all’errata compilazione dei giornali di pesca in cui vengono annotate le catture effettuate, che consentono il controllo del pescato dallo sbarco alla sua commercializzazione, e per la mancata comunicazione preventiva dello sbarco di prodotto appartenente alla specie del pescespada. Secondo il resoconto non sono mancati momenti di tensione tra gli uomini della capitaneria e l’equipaggio.