«Sono onorato di ritornare a Gigliopoli e mi fa piacere che questo luogo sia diventato non solo testimonianza di legalità, ma anche di tutela del creato». Ha esordito così Don Luigi Ciotti, il fondatore di Libera, davanti alla vasta platea di studenti di Milazzo giunti presso i locali della Baronia della Fondazione Lucifero per accogliere un uomo simbolo dell’antimafia in Italia.
Insieme a lui, c’erano sul palco i membri del consiglio di amministrazione della fondazione e il presidente dell’associazione “Il Giglio”, Vincenzo Scaffidi.
«L’antimafia non è un titolo dietro il quale potersi nascondere. Prima di tutto è necessario l’impegno di ciascuno di noi. L’indifferenza è il più grande ostacolo alla lotta alla mafia» ha ribadito il sacerdote rispondendo ad una delle tante domande postegli dai ragazzi nel corso della mattinata.
Questa visita è stata fortemente voluta dallo stesso Don Luigi che considera Gigliopoli «uno dei posti da cui è possibile far partire il cambiamento nella società».
Accanto a Don Ciotti erano presenti anche Vincenzo e Augusta Agostino e Angela Manca che hanno riportato le tragiche testimonianze dei loro rispettivi figli uccisi per mano mafiosa.