E’ iniziato ieri mattina il processo per il disastro ambientale nei confronti dei vertici della RAM di Milazzo. L’accusa è quella di aver provocato in occasione dell’ alluvione del 22 novembre 2011 la tracimazione di 61.480 metri cubi di acque di lavorazione contenute in serbatoi di stoccaggio (contenenti idrocarburi)  e dalle aree interne alla Raffineria successivamente arrivate in mare. L’azienda ha chiesto il rito immediato. Sono imputati l’ ex direttore della Ram Marco Antonio Saetti, i tecnici Paolo Antonio De Gaetano, Natale Anastasi, Rosario Cannistrà, Sebastiano Bertino, Raffaele D’ Angelo. Contestati agli imputati i  reati colposi di danno, responsabilità amministrativa e la violazione del codice ambientale. Quel giorno in mare fu riscontrata una presenza significativa di idrocarburi nella litoranea di levante, che portò ad una immediata denuncia da parte degli ambientalisti dell’Adasc, ma non si riuscì a individuarne le cause. L’adasc con cittadinanza attiva e l’associazione codici sono costituiti parte civile.

Nell’ottobre scorso, a distanza di quattro anni, i pescatori di Vaccarella ottengono il risarcimento dei danni subiti a causa dell’alluvione del 2011. Nessun provvedimento giudiziale ma solo una transazione con la Raffineria di Milazzo che era finita sul banco degli imputati per lo sversamento in mare di idrocarburi che rese le attrezzature della marineria letteralmente inservibili. I pescatori, assistiti dalla loro associazione “Nino Salmeri” col supporto dell’avvocato Maria Rosaria Cusumano presentarono un esposto denuncia e prima che si aprisse il giudizio a Barcellona è arrivato l’accordo con l’azienda petrolifera che ha riconosciuto circa 8500 euro ai responsabili delle imbarcazioni e poco più di 3500 ai pescatori imbarcati come membri di equipaggio. Complessivamente la Raffineria ha speso circa 250 mila euro per chiudere la partita.

La Raffineria di Milazzo, difesa dallo studio Autru Ryolo di Messina, ha respinto qualsiasi tipo di addebito.

«I fatti per cui il processo si sarebbero verificati durante l’alluvione del novembre 2011 che ha interessato l’intera provincia di Messina ed in particolare il territorio barcellonese e milazzese – scrive la Raffineria di Milazzo in una nota – Già in altri procedimenti  la stessa autorità giudiziaria ha esonerato da responsabilità tutti i pubblici amministratori proprio a cagione della eccezionalita’ dell’evento metereologico.  Certi della estraneità alle accuse contestate – continua la nota –  gli imputati e la Società hanno chiesto, anche al fine di un celere accertamento della propria innocenza, che il processo fosse celebrato con il rito immediato. Tra l’altro, tutti gli organi od enti preposti al controllo della integrità ambientale hanno accertato l’assenza di inquinamento ed, a maggior ragione, l’inesistenza delle tracce di un disastro ambientale. Confidiamo pertanto nella decisione della magistratura al cui giudizio, come sempre, ci affidiamo con serenità

La prossima udienza si terrà il 23 settembre.

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Massimo
Massimo
7 anni fa

Ma quale processo , dovevano pensare prima cioè 60anni fa a far rispettare e mantenere il territorio pulito , controllandoli . Il fatto è che la Ram investiva , i poteri forti costruivano ville . Vedi Capo Milazzo , tono . Oggi si fa un processo a chi????????

Mario
Mario
7 anni fa

una causa a tutela del territorio seguita dall’avv. Maria Rosaria Cusumano, ex presidente del consiglio comunale di Milazzo, vicinissima all’ex senatore Nania…….chissa’ quante volte avrà bussato negli anni passati alla porta della Ram ottenendo con celerità ciò che chiedeva????????Oggi, per rimanere a galla cerca invece di entrare dal portone più piccolo in modo da ottenere un beneficio più grande…..

Marco
Marco
7 anni fa

Però i soldi di risarcimento sono piaciuti…come sempre l’interesse è personale e non per l’ambiente e per la salute.

Alberto
Alberto
7 anni fa

La “RAM” madre benigna per lo sviluppo del territorio, invecchiando sta mandando in malora i suoi stessi figli…
Lo capissero quelli che ci lavorano…