Nonostante il riscontro ottenuto nella manifestazione contro la realizzazione di un inceneritore all’interno della centrale Edipower/A2A di domenica 13 marzo, l’hashtag #decidiamonoi viene travolto da una mozione di scioglimento firmata da 20 delle 38 associazioni che lo costituiscono. A comunicarlo è Sergio Castellaneta, presidente dell’Associazione Amici di Milazzo. Che il “divorzio” era nell’area lo si era capito. Nelle ore antecedenti al corteo popolato da circa 2 mila persone si toccava con mano che i rapporti tra le varie associazioni fossero tesi. Troppe teste (politiche) e prime donne da accontentare. Se tutti erano d’accordo nell’opposizione al progetto di inceneritore, non lo erano nelle modalità anche politiche: c’era chi non voleva “toccare” il governatore Crocetta, altri il presidente Renzi o l’amministrazione comunale di Milazzo.

La proposta di scioglimento sarebbe stata caldeggiata principalmente da Mario Sfameni, polemico sulla attuale identità assunta dall’hastag.  «Al termine di un lungo dibattito sull’argomento (iniziato ieri sera alle 21.30 e conclusosi nel corso della notte) – si legge nella nota di “Amici di Milazzo” –  il signor Sfameni esibiva agli allibiti presenti che in sue mani vi era un foglio con le firme (già precedentemente raccolte) di 20 delle 38 associazioni pari al 50%+1».

«Tra le associazioni favorevoli allo scioglimento di #decidiamonoi compare incredibilmente la blasonata associazione ambientalista Legambiente che con la firma del suo rappresentante Salvatore Gitto, ex assessore all’ambiente della precedente giunta Pino – continua la nota –  ha consentito il raggiungimento del quorum necessario a smantellare la coalizione di associazioni costituitasi volontariamente proprio a difesa dell’ambiente».

«L’associazione “Amici di Milazzo” che aveva aderito con grande entusiasmo all’hashtag nella speranza di trovare in esso un innovativo  strumento di democrazia partecipativa scevro da bieche logiche politiche, auspica oggi che le 18 associazioni contrarie allo scioglimento trovino la forza ed il coraggio di continuare il percorso iniziato da #decidiamonoi con la stessa, se non addirittura maggiore, determinazione», conclude Sergio Castellaneta a nome del sodalizio.

 

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riccardo orioles
8 anni fa

Alcuni dicono che la lotta all’inceneritore serviva a combattere un sindaco. Altri a sostenerlo. Altri a fare rifondazione, e altri ancora addirittura a fare il sessantotto. La semplice idea che l’inceneritore fa male, e che sono i cittadini a dovergli lottare contro – poiché le malattie colpiscono indiscriminatamente i seguaci di ogni partito – evidentemente non riesce ad entrare in testa ai milazzesi. Secoli di colonia generano sonno civile.

il68èfinito50annifa
il68èfinito50annifa
8 anni fa

per capire chi voleva farsi pubblicità sulle spalle dell’inceneritore e chi serviva la causa in silenzio c’è un metodo incontestabile: VEDERE CHI SE L’E’ FATTA!
andiamo a vedere chi compare su stampa e on line senza alcuna delega degli altri. Vi risponderete da soli!
il resto è solo il tentativo di 3/4 soggetti interessati a stravolgere il progetto iniziale “anonimo e apartitico” per fare rifondazione comunista…
…ovvio che 21 altri soggetti (dicasi 21) si siano un attimo schifati…

riccardo orioles
8 anni fa

Naturalmente a Lei della salute dei milazzesi non importa molto, perso com’è dietro a questa o quella manovra politica. “Buttarla in politica” per quelli come Lei è semplicemente un modo per non parlare di inceneritore.

il68èfinito50annifa
il68èfinito50annifa
8 anni fa

Guardi che quello che la “butta in politica” è stato “sempre e solo” lei parlando bene solo di una persona autrice di… “tutto” e trattando chiunque altro come “venduto” senza conoscere fatti o persone. Non si rende conto che se 23/24 associazioni hanno preso le distanze è anche colpa di questo modo di creare diseguaglianze? E’ un vero peccato vederla bruciare una bella storia personale in simili vicoli ciechi. Veramente triste vederla dalla parte sbagliata…

Cittadino Inquinato
Cittadino Inquinato
8 anni fa

Mi sembra evidente che gli ideatotori del gruppo decidiamonoi fossero interessati esclusivamente a mettere in cattiva luce l’operatore dell’attuale amministrazione, camuffandosi fra chi a questa battaglia crede veramente. Tutti o quasi i fuoriusciti fanno capo all’attuale minoranza o sono soggetti che nonostante avessero appoggiato Formica, durante la campagna elettorale, sono rimasti fuori dai giochi.

riccardo orioles
8 anni fa

No, scusi. A me del pro o contro l’amministrazione non me ne importa proprio niente (alle comunali non ho nemmeno votato). Io ho semplicemente affrontato un problema drammaticissimo per Milazzo, cioè l’inquinamento. Ma temo che qui le persone che pensano ai problemi prima che ai sindaci siano molto poche. Penso che ciò derivi da una lunga tradizione coloniale, e quindi di disinteresse verso i problemi che tanto risolverà qualcun altro.

riccardo orioles
8 anni fa

Castellaneta è una persona perbene, che ha dato una parola e l’ha mantenuta. Altri hanno dato una parola e se la sono rimangiata. Non sono venuti in piazza, hanno sabotato la manifestazione del 13 e per finire hanno cercato di distruggere #decidiamoNoi, che evidentemente cominciava a dare fastidio

Olga Nassis
Olga Nassis
8 anni fa

L’Ingegnere Castellaneta ha avuto il coraggio e la coerenza civile di venire in piazza il 13 marzo. Adesso con lo stesso coraggio e la stessa dignità ha fatto il proprio dovere denunciando chi ha sabotato alle spalle tutto questo.