GUARDA IL VIDEO. Per augurare buone feste ai colleghi italiani e gridare a squarciagola la sua amarezza per gli effetti provocati dal cosiddetto decreto “Buona Scuola”, non è servito nemmeno un filo di voce: solo uno smartphone e una decina di cartelli scritti col pennarello. “Buone feste da una insegnante” è il titolo del video pubblicato direttamente su facebook che in modo virale si è diffuso negli ultimi due giorni sulle bacheche di migliaia di professori e studenti, oltre 6 mila, che hanno fatto registrare 350 mila visualizzazioni dal 26 dicembre fino ad oggi.

Protagonista una insegnante messinese, Barbara Floridia, 38 anni, che si divide tra la famiglia che rimane nel suo comune di origine, Venetico, e una cattedra a Partinico, in provincia di Palermo. Il video (una versione è sbarcata anche su youtube) è stato girato quasi per motivi terapeutici, per scacciare l’amarezza provocata dagli effetti della riforma che il governo Renzi ha chiamato “Buona scuola”. Lei, che da 15 anni siede dietro una cattedra, quasi sempre a centinaia di chilometri da casa, la pensa in tutt’altro modo. Specialmente quando vede colleghi senza alcuna esperienza sul campo che si sono ritrovati insegnanti di ruolo “per caso” e per di più nella scuola sotto casa.

«Vorrei chiarire che io non ho nulla contro questi colleghi – precisa la professoressa Floridia, tredici anni trascorsi in un liceo di Vicenza e solo l’anno scorso trasferita in Sicilia – è il sistema che contesto. Loro stanno solo beneficiando di una legge che non ha reso giustizia a nessuno, in particolare, a chi come me non ha mai cercato compromessi o scorciatoie».

Nel video la professoressa – complice un sottofondo natalizio – augura buone feste mostrando una serie di cartelli scritti a mano. Ne ha per tutti: sollecita chi ci governa ad una maggiore attenzione verso il mondo della scuola, contesta “l’elemosina” del bonus da 500 euro per l’acquisto di libri, sottolinea che gli insegnanti italiani hanno “gli stipendi più bassi d’Europa”. Un video girato il giorno di Santo Stefano nel soggiorno di casa senza strategie o obiettivi particolari. Eppure nel giro di poche è diventato virale. Non solo centinaia di migliaia di visualizzazioni ma anche una valanga di messaggi di colleghi provenienti da tutto lo stivale  (compreso qualcuno “galante” che ai messaggi ha preferito il bel primo piano della professoressa). «L’idea dei cartelli l’ho copiata da un video che avevo visto tempo addietro nel quale alcuni alunni ringraziavano la propria insegnante con questa tecnica – spiega – volevo che la mia voce, la mia inflessione del Sud, non distogliesse l’attenzione dal messaggio che doveva rimanere “neutro”». Volutamente nel titolo ha scritto “insegnante”. «Non ho voluto fare distinzioni tra professoresse, maestre, docenti della scuola dell’infanzia: volevo coinvolgere tutti. Tutti siamo sulla stessa barca».

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Ernesto Zangla
Ernesto Zangla
8 anni fa

Spesso chi pianifica per la scuola, non ha idea del mondo scolastico. Per cui si tratta di ignoranza o malafede!

Lavoratore serio
Lavoratore serio
8 anni fa

Cara prof, con tutto il rispetto…un lavoro di 18 ore a settimana (40 per un qualunque altro lavoro) 4 mesi di ferie pagate all’anno, esami e progetti retribuiti extra. Francamente credo che abbiate fin troppi privilegi rispetto a chiunque altro… Tra l’altro, per una offerta quella della scuola italiana estremamente scarsa, e non per colpa del governo ma per colpa della incapacita e ignoranza della stra grande maggioranza degli insegnanti.

Claudio Raveli
Claudio Raveli
8 anni fa

Ma cosa dice?
dove sono 4 mesi di vacanza? metà luglio e agosto, 40 giorni, il resto a disposizione dei presidi, per quanto riguarda le 18 ore, tutto il lavoro di preparazione e di correzione compreso il tempo dedicato a persone come lei quando vengono a pontificare a scuola nelle riunioni docenti genitori, arriva e ,a volte, supera le 40 ore settimanali.
“su ciò di cui non si può parlare si deve tacere”
Ludwig Wittgenstein

Marta
Marta
8 anni fa

Vorrei dire che in Italia stipendi non sono più bassi in Europa.

talmud
talmud
8 anni fa

Non si può ridurre tutto al solo problema della retribuzione o della località in cui si è mandati ad esercitare la professione (stesso discorso vale per poliziotti, carabinieri e pubblici funzionari)! Per avere buoni insegnanti bisogna offrire e imporre agli stessi una formazione continua e mirata che non possono esimersi dal seguire col risultato di proporre gli stessi programmi per decenni o con piccole varianti . Fare il professore deve essere un privilegio e questa professione non può essere un ripiego per chi non trova altro : gli insegnanti devono essere sottoposti a metodi di valutazione “oggettiva” come ad esempio… Leggi il resto »

Antonella
Antonella
8 anni fa

Gigi si vede che del mondo della scuola non ne sai nulla… Informatevi prima di scrivere commenti inutili…