Protesta alla Provincia

Protesta alla Provincia

“Parole, più fatti, in Provincia siete tutti distratti”. Oppure: “Mi rimetto il grembiule, ma ridatemi la scuola”. Con questi slogan una delegazione di studenti e dei genitori dell’Istituto professionale Renato Guttuso si è presentata stamattina davanti alla ex Provincia regionale di Messina (oggi Città metropolitana) per un sit in di protesta. Gli studenti, come avviene ormai da un ventennio, chiedono nuovi locali visto che quelli che li ospitano sono insufficienti e non adeguato al tipo di attività che svolgono.

La delegazione giunta in autobus da Milazzo è stata accolta dal dirigente all’Edilizia scolastica, arch. Gitto, il quale ha confermato l’intento di trasferire il Guttuso nella sede occupata dall’attuale sezione classico del Liceo Impallomeni di via Risorgimento, mentre le aule dell’Impallomeni si ricongiungeranno nella sede di via Valverde con la sezione Scientifico. In questo modo si risparmieranno 175 mila euro di affitti annui. Per raggiungere questo obiettivo, però, i locali dovranno essere adeguati.

L'architetto Gitto incontra la delegazione di studenti e genitori

L’architetto Gitto incontra la delegazione di studenti e genitori

Entro il 15 gennaio – secondo l’architetto Gitto – verranno consegnati alla ditta appaltatrice i lavori da effettuare nella sede di via Valverde. Domani, invece, si apriranno le buste delle offerte relative ai lavori da realizzare nella sede di via Risorgimento. Novanta i giorni a disposizione per il completamento delle opere di ristrutturazione (aprile). «Anche a noi preme fare questo trasferimento – ha spiegato Gitto ai ragazzi e ai genitori – l’ente sta attraversando una crisi profonda e risparmiare 175 mila euro l’anno – oltre a darvi locali idonei – è un obiettivo importante».

I rappresentanti degli studenti Salvatore Meli e Nicoletta Pollicino si sono fatti portavoce dei disagi: i ragazzi sono costretti a fare i doppi turni oppure – a rotazione – a cedere un giorno a settimana le caule ad altre classi. Il pullman – è stato precisato – è stato pagato dai ragazzi che si sono mossi in modo autonomo senza l’appoggio ufficiale della dirigenza del Guttuso.