Il comune di Floresta, il centro più alto della Sicilia, rimane fuori dai fondi europei del P.O. 2014/2020 destinati alle aree montane. In compenso – secondo la Commissione Regionale che ha vagliato le proposte – ad avere i requisiti per dividersi i 32 milioni assegnati all’area dei Nebrodi (Area interna 3), saranno ben 21 comuni, tra cui centri rivieraschi come Sant’Agata Militello e Santo Stefano di Camastra. L’obiettivo dei fondi è quello di aiutare i territori “in declino demografico ma dotati di risorse naturalistiche, ambientali e culturali”.

E’ amareggiato il sindaco di Floresta Nello Marzullo, reduce dall’ennesima edizione trionfale di Ottobrando che ha portato a Floresta nel corso delle quattro settimane di Ottobre oltre 100 mila persone. Le Aree interne dei Nebrodi che effettivamente rispondono ai requisiti necessari per l’inserimento nel P.O. 2014/2020 sono rimaste escluse dalle procedure di selezione. Assieme a Floresta rimangono fuori centri montani come Capizzi, Cerami, Maniace, Raccuja, Roccella Valdemone, Santa Domenica Vittoria, San Teodoro ed Ucria.

Ai sindaci di questi centri Marzullo ha scritto una lettera invitandoli a coalizzarsi in una protesta corale: «Purtroppo logiche ben lontane da tali principi, supportate dalla precisa volontà di rappresentanti di importanti Enti territoriali, hanno portato a conclusioni diverse a vantaggio di aree, soprattutto costiere, che certamente non soffrono le difficoltà delle vere aree interne, quali i piccoli comuni dell’entroterra, effettivamente in condizioni di oggettivo disagio e a serio rischio di cancellazione geografica».

A nulla è valsa l’iniziativa intrapresa nell’ottobre del 2014 dall’Amministrazione Marzullo che, coinvolgendo l’intero consiglio comunale, aveva sollecitato l’esigenza di agire in sinergia, essendo già evidenti i rischi dell’esclusione.

«Questo è il frutto di logiche aberranti di una politica che privilegia interessi elettoralistici a scapito delle reali esigenze dei cittadini e del territorio. Anche questa volta ha avuto il sopravvento con la conseguente esclusione delle comunità che continueranno a soffrire dei disagi che, secondo i criteri di classificazione, dovevano invece essere il punto di forza per l’inserimento a pieno titolo nelle aree interne», attacca il sindaco di Floresta.

«Su tale condizione di oggettiva insensibilità e disinteresse della politica regionale, rappresentata anche attraverso importanti enti territoriali, che si infrangono le legittime aspettative di sviluppo tanto auspicate dalle comunità dell’entroterra dei Nebrodi. Blandire a parole lo sviluppo del territorio e poi non dare seguito con azioni concrete ai propositi dichiarati rappresenta – conclude la sua nota Nello Marzullo – l’ennesima vigliaccata di cui ci si dovrebbe solo vergognare».