Da tre giorni una trentina di precari dell’indotto della Raffineria di Milazzo manifestano dietro i cancelli dell’industria mamertina. Il primo giorno gli operai della Maiorana Costruzione (settore coimbenta), si sono accodati per solidarietà scioperando tutto il giorno. Ieri e oggi sono stati bloccati i trasfertisti dell’azienda Riva e Mariani. I precari, alcuni ormai decennali, chiedono che vengano rispettati criteri dì assunzione contenuti in un protocollo firmato in passato tra le ditte dell’indotto e la Raffineria che garantisce chi lavora da anni all’interno degli impianti in maniera precaria (solo durante le fermate e nei momenti di particolare lavoro), «senza l’ormai consolidata logica clienterale ». I lavoratori (per lo più ponteggiatori e coibentatori) chiamano le ditte all’obbligo del rispetto – in caso di assunzione – dell’anzianità d’area e di mansione, privilegiando sempre e in ogni caso gli operai locali. «La protesta – spiega il sindacalista Ettore Arrigo, componente della Rsu – è nata dal criterio discriminatorio di assunzione, adottato dalle aziende sino ad oggi in combutta con alcune sigle sindacali». In queste ore sono previsti incontri con le ditte interessate e si tenterà di far prendere una posizione la stessa Ram.