arresti-estorsione-milazzoTUTTI I DETTAGLI. C’è anche un imprenditore milazzese tra gli arresti congiunti fatti stamattina dai carabinieri di Milazzo e dagli uomini del commissariato di Polizia. L’accusa che gli addebita la Procura di Barcellona è quella di essere coinvolti nelle estorsioni e nei danneggiamenti ai danni di imprese che stanno operando nei cantieri di riqualificazione del lungomare di Ponente. La richiesta era di 15 mila euro per ogni impresa del consorzio Cassiopea, aggiudicataria dei lavori da 2,5 milioni di euro, per eseguire in tutta “serenità” i lavori. Si tratta del milazzese Giovanni Fiore, 26 anni, ritenuto il promotore, Marco Milone, 36 anni, di Barcellona e l’imprenditore mamertino Franco Calascione, anche lui impegnato in uno dei cantieri di Ponente con la propria ditta. Quest’ultimo, l’unico agli arresti domiciliari – secondo l’accusa – avrebbe agevolato l’estorsione facendo da tramite e contattando i colleghi.

Le indagini coordinate dalla procura sono state fatte in modo congiunto dalla compagnia dei carabinieri di MIlazzo guidata dal capitano Antonio Ruotolo e dal Commissariato di Polizia coordinato dal vice questore Antonio Rugolo. Le indagini, sono scattate dopo una serie di danneggiamenti e incendi di auto, escavatori e depositi.  Non si tratterebbe di persone organiche alla criminalità organizzata ma di individui che stavano tentando “un salto di qualità”. Fiore è ritenuto il capo della banda. Tutti gli imprenditori si sarebbero piegati alla richiesta meno uno che si è rivolto alle forze dell’ordine. Prima, Fiore e Milone lo avrebbero incontrato a Spinesante, frazione di Barcellona, per convincerlo invano ad allinearsi. Alla conferenza convocata stamattina alla Procura di Barcellona, il procuratore generale Crescenti, il capitano Antonio Ruotolo, il tenente Christian Letizia, il vicequestore Antonio Rugolo e il funzionario di polizia Franco Milone (tutti nella foto)

I PARTICOLARI NEL COMUNICATO STAMPA. ECCO IL TESTO INTEGRALE:

I carabinieri al Tono di Milazzo luogo dei danneggiamenti

I carabinieri al Tono di Milazzo luogo dei danneggiamenti

Alle prime luci dell’alba, a Milazzo e Barcellona P.G., i Carabinieri della Compagnia di Milazzo ed il personale della Polizia di Stato del Commissariato di Pubblica Sicurezza dello stesso centro, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Barcellona P.g Dott. Danilo Maffa, su richiesta del Procuratore della Repubblica di Barcellona P.g. Dott. Emanuele Crescenti e della titolare dell’indagine, il Sostituto Procuratore Dott.sa Federica Paiola. L’operazione ha portato all’arresto di 3 soggetti per tentata estorsione aggravata in concorso e per 2 di loro anche per danneggiamento seguito da incendio. Gli arrestati sono

  • Giovanni FIORE 26enne di Milazzo, sottoposto a custodia cautelare in Carcere;
  • Marco MILONE 36enne di Barcellona P.g., sottoposto a custodia cautelare in Carcere;
  • Francesco CALASCIONE 50enne di Milazzo, sottoposto agli arresti domiciliari, imprenditore edile impegnato a sua volta nei lavori del lungomare di ponente.

I provvedimenti scaturiscono da una complessa attività investigativa, avviata dai Carabinieri già agli inizi di maggio 2015 a seguito di un primo grave atto intimidatorio ai danni di uno degli imprenditori edili impegnato nei lavori di ristrutturazione del lungomare di ponente.  Detti lavori di riqualificazione, affidati in primavera a quattro distinte ditte, di cui tre costituenti uno specifico consorzio, sono stati ostacolati da diversi atti intimidatori. L’escalation, partita in alcuni casi dalla “semplice consegna” di una bottiglia contenente benzina con delle cartucce nastrate, è proseguita in almeno quattro casi con l’incendio di autovetture, escavatori e depositi. Episodio chiave per l’indagine è l’incendio di un escavatore avvenuto il 1 settembre, nei pressi dell’Angonia, ai danni di un imprenditore edile impegnato in una percentuale maggioritaria dei citati lavori.

Nel mese di settembre inizia una collaborazione investigativa tra i Carabinieri della Compagnia di Milazzo ed il personale del Commissariato di P.S. di Milazzo. Dalle attività di indagine delle due forze di Polizia è stato possibile ricostruire l’intera dinamica con la quale gli odierni arrestati riscuotevano il “pizzo”. E’ emerso che FIORE, figura emergente nella criminalità locale, attraverso la collaborazione di Milone e “l’intermediazione” di Calascione, avrebbe preteso per il “sereno svolgimento” dei lavori, “ridotti” 15mila euro per ogni imprenditore. Tutti avrebbero adempiuto alla richiesta estorsiva meno uno. Quest’ultimo imprenditore, nonostante avesse subito l’incendio di un escavatore, si rifiutava di pagare e, dimostrando coraggio e senso civico, denunciava tutto al Commissariato di Ps di Milazzo e ai Carabinieri della Compagnia dello stesso centro. Dalla ricostruzione degli inquirenti, supportata anche da diversificate e complesse attività tecniche, emerge che Calascione, collega imprenditore della vittima, si fa da intermediario, proponendo più volte, a partire dal 19 settembre, di “sistemare la situazione” proponendo un incontro tra la vittima e Milone, capocantiere dell’impresa edile dello stesso Calascione.

Una volta che Calascione ha organizzato un primo incontro con Milone, infatti, è proprio quest’ultimo a riferire all’imprenditore vittima “vedi che gli altri hanno già corrisposto adesso manchi solo tu”. La vittima in un primo momento si limitava a chiedere di conoscere di persona il suo vero estorsore, sostenendo che non avrebbe pagato 15mila euro a un “intermediario”. Il giorno dopo, quindi, ovvero il 20 settembre, Milone accompagna l’imprenditore a un incontro con Fiore. Le modalità di organizzazione e svolgimento di questo incontro dicono molto dello spessore criminale degli odierni arrestati. L’imprenditore infatti viene invitato a lasciare la propria macchina e salire a bordo di una vettura di Milone. Viene perquisito e privato del telefono cellulare prima dell’incontro. Milone, inoltre, durante tutto il tempo dell’incontro effettuerà una vera e propria bonifica da eventuali sguardi “indesiderati”. L’incontro avviene in località Spinesante di Barcellona P.G., allorquando Fiore, reputata sicura l’area, giunge a bordo di uno scooter. L’incontro però non ha l’esito augurato dalla consorteria criminale. Alla domanda allusiva “allora, che dobbiamo fare? Questa cosa la dobbiamo sistemare?” posta con fare intimidatorio da Fiore, l’imprenditore rispondeva fermamente “Io non ho nulla da sistemare, voi prima mi avete bruciato i mezzi e adesso che volete sistemare?”.  Il breve incontro terminava con la frase lapidaria e minacciosa  di Fiore “allora non abbiamo più nulla da dire”. 

I tre arresti odierni sono strettamente connessi a uno specifico episodio estorsivo ma è chiaro che l’attività degli investigatori è diretta a ricostruire l’intera dinamica di raccolta del “pizzo” ai danni di tutti gli imprenditori, non solo impegnati nei lavori di riqualificazione del lungomare di Ponente. A tal riguardo, continuano gli accertamenti dei Carabinieri della Compagnia di Milazzo agli ordini del  Capitano Antonio Ruotolo e del personale del Commissariato di PS diretto dal Vice Questore Aggiunto Antonio Rugolo per vagliare la posizione degli altri imprenditori interessati e documentare altre possibili estorsioni.

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PULIZIA
PULIZIA
8 anni fa

l’imprenditore edile di milazzo, per poter partecipare a bandi pubblici ha dovuto inviare una dichiarazione certificativa anti-mafia..la sua ditta dovrebbe pertanto essere estromessa

giovanni
giovanni
8 anni fa

potete spiegare perchè avete tolto dalla home page una notizia di cronaca così importante per milazzo ? Ne parlano tutti i quotidiani siciliani e voi no.

cittadino ONESTO
cittadino ONESTO
8 anni fa

ANDATE A LAVORARE!!! PARASSITI DELLA SOCIETA’…

Allibito
Allibito
8 anni fa

Sarebbe utile sapere chi ha fatto votare Francesco Calascione alle ultime elezioni amministrative a Milazzo! L’informazione è importante. Meditate gente ….. meditate