L’obiettivo è quello di attuare un “Piano di sviluppo” dell’area industriale di Milazzo e Giammoro approfittando dei fondi europei 2014 – 2020. Il 14 settembre arriverà nell’area industriale di Milazzo l’ispezione della “Commissione ambiente” del Senato nel territorio di Milazzo. A promuoverla è stato il senatore Bruno Mancuso. All’ispezione parteciperanno anche il sindaco Giovanni Formica, il prefetto e l’assessore regionale al Territorio e ambiente Maurizio Croce. «La popolazione locale – si legge in una nota – vive in costante allarme per le conseguenze che le numerose criticità ambientali incombenti sul territorio posso- no determinare per la salute dei cittadini e, in particolare, dei bambini». Tra le criticità sottolineate da Mancuso, oltre a quelle legate alla presenza della Raffineria, c’è la fabbrica ex Sacelit e la presenza di eternit, l’insediamento dell’elettrodotto “Terna” e di altri stabilimenti industriali e la bonifica del sito Sin, finanziata dal ministero ma mai attivata dalla Regione siciliana.

Subscribe
Notificami
guest
5 Commenti
Newest
Oldest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
Bo...
Bo...
8 anni fa

proprio oggi se sente un bel profumino di gas… TUTTA SALUTE!!!

gigi
gigi
8 anni fa
Reply to  Bo...

spegni il motore della tua auto!!!

Paolo
Paolo
8 anni fa

sarà tutto a posto e tutto in ordine…..
l’allegra commissione in viaggio (tutto spesato) per vedere che nessun problema ci sarà e tutti stanno bene……

chimico ambientale
chimico ambientale
8 anni fa

Altra vacanza dei nostri amati parlamentari, ovviamente a spese nostre. Tutto quello che vedranno è già scritto nei verbali del CTR oltre che del Gruppo Istruttore del Ministero. O pensano di farci credere che il senatore di turno sarà in grado di percepire un limite superato o una emissione non controllata? O che varcando i cancelli troveranno un luogo infernale? Solo pubblicità, non gratuita, e passerelle inconcludenti.

gigi
gigi
8 anni fa

l’obiettivo di questi valenti personaggi dovrebbe essere quello di rivitalizzare la zona industriale, oggi deserto, con nuovi e produttivi insediamenti per dare lavoro ai nostri giovani.Non pensate di chiudere la raffineria perché altrimenti saremo costretti ad espatriare insieme ai siriani, ed africani per raggiungere il nord europa.